Nuove Tecnologie: il lato oscuro dell’Intelligenza Artificiale

Luca Fiore

9 Luglio 2019 - 15:39

A livello globale regnano preoccupazione e ambivalenza e vi è grande differenza tra i diversi Paesi.

Nuove Tecnologie: il lato oscuro dell’Intelligenza Artificiale

Tracciabilità dei dati, intelligenza artificiale e automazione. Questi i macro-temi trattati dal sondaggio mondiale sulle nuove tecnologie condotto da BVA Doxa in collaborazione con WIN, network internazionale di società di ricerca di mercato e di opinione pubblica.

Dal sondaggio, che ha coinvolto 30.890 persone in 40 Paesi, emerge come il 39% degli intervistati non faccia uso di app che raccolgono e tracciano dati personali e questo rifiuto sale al 50% fra gli over 55 e al 62% fra i meno istruiti. Solo il 19% dichiara di non avere alcun problema ad usare questo tipo di app, con valori più alti fra i giovani (25% fra i 18-24 anni) ed i più istruiti (23% tra i laureati).

Il grado di accettazione e rifiuto di app che fanno uso di dati personali varia enormemente fra i vari Paesi: si va dall’oltre 70% di contrari in Indonesia (80%), Perù (72%) e Vietnam (70%) a meno del 10% in India e Brasile (9%). In Italia i rejectors sono 6 su 10, al quinto posto nel ranking generale.

Intelligenza Artificiale e professioni mediche

Alla domanda: “Quanto sarebbe favorevole al fatto che in futuro l’Intelligenza Artificiale sostituisca le attività svolte dal personale medico?” solo il 7%, riporta la nota, si dichiara favorevole ad una totale sostituzione, con valori più alti in India (24%), Libano (22%) e Cina (17%).

“Ciò potrebbe denotare una minore fiducia nel sistema sanitario di quei Paesi e rappresentare un appello ad un maggiore uso delle tecnologie per la cura dei pazienti”, rileva BVA Doxa.

L’impiego dell’Intelligenza Artificiale in medicina per sostituire completamente le attività svolte dai medici è rifiutato da 3 intervistati su 10, con un picco di contrari in Germania (43%) e solo il 6% in Cina (l’Italia è al 3° posto con il 41% di contrari).

Intelligenza Artificiale, automazione ed occupazione

Per quanto riguarda le implicazioni tra Intelligenza Artificiale, automazione ed occupazione, la preoccupazione di perdere il lavoro nei prossimi 10 anni a causa dell’automazione e dell’uso dell’Intelligenza Artificiale è più elevata nei Paesi «low cost» (oltre il 40% in Paesi come le Filippine, Messico e Cina).

Gli intervistati con un livello d’istruzione più elevato si sentono invece più sicuri (67%) del fatto che il proprio lavoro non sarà sostituito dall’automazione e dall’Intelligenza Artificiale nei prossimi 10 anni. Il dato, che raggiunge il 77% in Germania, nel nostro Paese si attesta al 54%.

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