Le regioni all’attacco del governo per il nuovo DPCM varato dal premier Giuseppe Conte. Per i governatori necessarie misure univoche in tutta Italia.
È scontro tra il premier Giuseppe Conte e i presidenti di regione sulle misure restrittive previste dal nuovo DPCM.
In un comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Stefano Bonaccini ha infatti comunicato il parere dei governatori sul nuovo decreto della presidenza del Consiglio, considerato insufficiente per combattere la diffusione del coronavirus in Italia.
Il Governo ha infatti previsto nel nuovo testo la divisione in zona rossa, arancione e verde, legata al grado di rischio in base all’indice Rt, i contagi registrati, la situazione delle strutture ospedaliere e altri criteri, con conseguenti norme più o meno dure.
L’attribuzione del colore associato ad ogni regione dovrebbe essere comunicata nelle prossime ore. Tuttavia è già più o meno nota, secondo i dati degli ultimi giorni, la suddivisione prevista per i diversi territori.
Nuovo DPCM, è scontro tra Conte e regioni
Come si legge nel documento rilasciato pubblicamente, le regioni chiedono invece misure univoche su tutto il territorio nazionale, contestando al tempo stesso l’attribuzione dei diversi livelli di rischio per le aree regionali, fornite in maniera poco chiara e senza il parere delle autorità locali.
Inoltre, Bonaccini chiede precisazioni sull’importo di risorse e sui tempi previsti per l’erogazione dei sussidi economici per le aree costrette a chiudere le proprie attività economiche e produttive, insieme all’esenzione delle imposte per il periodo 2020-2021 nei confronti degli esercizi commerciali coinvolti dalla chiusura.
Un vero e proprio muro contro muro che vede in prima linea non solo i governatori di centrodestra, come Attilio Fontana della Lombardia, ma anche Vincenzo De Luca.
La Campania sarebbe infatti in bilico tra la zona arancione e la zona rossa, una decisione che porterebbe a conseguenze economiche pesanti per il tessuto sociale e produttivo locale.
Polemiche da Salvini e Meloni
Anche il leader della Lega Matteo Salvini si schiera a difesa degli enti locali, attaccando il Governo di essere in piena confusione e accusandolo di voler scaricare le proprie responsabilità sulle regioni.
Gli fa eco l’alleata di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, la quale contesta il mancato coinvolgimento delle opposizioni in queste nuove decisioni, nonostante l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri difende le scelte dell’esecutivo, sostenendo come l’approccio “sartoriale” adottato servirà a evitare un lockdown generale.
Giuseppe Sala, sindaco di Milano, si dice pronto ad applicare le misure contenute nel nuovo Decreto del presidente del Consiglio. Nonostante si tratti indubbiamente di disposizioni severe, sostiene il primo cittadino del capoluogo lombardo, la prima preoccupazione è quella di proteggere la salute dei cittadini.
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