Obbligazioni perpetue: la soluzione alla crisi di Italia e UE secondo George Soros

Flavia Provenzani

20/04/2020

Le obbligazioni europee perpetue sono il modo più semplice, veloce e meno costoso per trovare liquidità e salvare l’UE dalla crisi coronavirus secondo il noto speculatore.

Obbligazioni perpetue: la soluzione alla crisi di Italia e UE secondo George Soros

L’UE deve emettere obbligazioni perpetue per fornire una risposta concreta alla crisi causata dal coronavirus. È questa l’opinione di George Soros, noto speculatore, spiegata oggi all’interno di un articolo di suo pugno apparso su Project Syndacate.

Esiste infatti un “modo semplice, rapido ed economico” per finanziare e rendere realtà la proposta di un “Fondo di recupero europeo da 1 trilione di euro”. Solo così lo stallo creato da COVID-19 riuscirà ad essere temporaneo, ovvero grazie a “misure straordinarie necessarie per evitare danni a lungo termine”.

L’idea è simile a quanto vuole proporre il governo spagnolo, un’emissione di obbligazioni europee perpetue (così che i bond possano essere estinti grazie all’inflazione) per un valore di 1.500 miliardi di euro.

Obbligazioni perpetue come soluzione alla crisi secondo George Soros

Lo speculatore americano, di origini ungheresi, tenta di comprendere da dove possono arrivare i soldi di cui ha recentemente parlato Ursula von der Leyen: la presidente della Commissione europea ritiene che vi sia bisogno di circa 1.000 miliardi di euro per combattere gli effetti causati dalla pandemia da coronavirus. La risposta di Soros è diretta: si possono recuperare istituendo un European Recovery Fund, ovvero un Fondo europeo per la ripresa.

In che modo? Il Fondo, per Soros, dovrebbe vendere bond perpetui. La caratteristica di tali obbligazioni è che su queste il capitale non deve essere rimborsato, sebbene possano essere riacquistate o rimborsate a discrezione dell’emittente, specifica lo speculatore. Ed è questa la priorità da mettere in agenda in sede del prossimo incontro del Consiglio europeo, in programma questo 23 aprile.

Soros non manca di analizzare la storia per trovare conferma della possibile attuazione della sua proposta:

“Naturalmente, sarebbe senza precedenti per l’UE emettere obbligazioni perpetue, soprattutto in quantità così elevate. Ma altri governi hanno fatto affidamento su bond perpetui in passato. L’esempio più noto è quello della Gran Bretagna, che ha utilizzato bond consolidati (Consols) per finanziare le guerre napoleoniche e i “war bond” per finanziare la prima Guerra Mondiale. Queste emissioni di obbligazioni sono state negoziate a Londra fino al 2015, quando entrambe sono state riscattate. Nel 1870, il Congresso degli Stati Uniti ha autorizzato il Ministero del Tesoro a emettere Consols per consolidare obbligazioni già esistenti e furono emessi negli anni successivi”.

Secondo lo speculatore è chiaro che l’UE oggi si trova ad avere a che fare con una “guerra” contro il coronavirus, capace di minacciare non solo la salute delle persone ma anche la stessa sussistenza dell’Unione Europea. Il rischio, infatti, è che ciascun Stato membro decida di chiudere i propri confini per ragioni di protezione, andando così a “distruggere il principio di solidarietà su cui è costruita l’Unione”.

Da qui nasce l’esigenza di mettere in campo “misure straordinarie per far fronte a una situazione straordinaria che sta colpendo tutti i membri dell’UE” e “ciò può essere fatto senza timore di stabilire un precedente che potrebbe giustificare l’emissione del debito comune nell’UE una volta ripristinata la normalità”. “L’emissione di obbligazioni garantite dalla piena fiducia e dal credito dell’UE fornirebbe un appoggio politico a ciò che la Banca Centrale Europea ha già fatto”, ovvero aver rimosso praticamente tutte le restrizioni previste all’interno del suo programma di Quantitative Easing.

I vantaggi delle obbligazioni perpetue

Per Soros esistono tre vantaggi principali nelle obbligazioni perpetue, che ben si adattano alla situazione contingente.

1) Dato che le obbligazioni perpetue non devono mai essere rimborsate, ne deriva un onere fiscale assai leggero per l’UE, nonostante la considerevole potenza di fuoco finanziaria che portano con loro. L’UE, inoltre, non dovrebbe rifinanziarle una volta che queste arrivano a scadenza, né sarebbe chiamata ad effettuare pagamenti per ammortamento né tanto meno accantonare liquidità per un eventuale rimborso. L’UE dovrebbe solo versare regolarmente gli interessi. Obbligazioni perpetue da 1 trilione di euro con una cedola dello 0,5% peserebbero sul bilancio europeo per soli 5 miliardi di euro l’anno.

2) Con le obbligazioni perpetue si risolve anche l’eventualità - piuttosto concreta - che il mercato non sia in grado di assorbire un’emissione dalla portata di 1.000 miliardi di euro in una sola volta. “L’UE potrebbe raccogliere tale importo a rate, senza creare ogni volta una nuova obbligazione”, spiega lo speculatore.

3) Tali bond andrebbero poi a vantaggio anche della BCE, che sarebbe tenuta a riequilibrare il proprio portafoglio grazie al fatto che la scadenza di un’obbligazione perpetua è sempre la stessa.

L’emissione di obbligazioni perpetue, poi, non richiede alcuna creazione di nuovi strumenti - non è certo la prima volta che l’UE emette bond.

George Soros raccomanda di destinare i proventi di tale raccolta di liquidità per “investimenti e sovvenzioni legate alla lotta contro la pandemia” e conclude:

“Il Fondo per il recupero dell’UE è disperatamente necessario. Finanziarlo con obbligazioni perpetue è il modo più semplice, veloce e meno costoso di farlo”.

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