Omicron, allarme variazioni: eludono gli anticorpi, cosa cambia per i vaccini

Alessandro Nuzzo

22/04/2022

Secondo uno studio cinese la variante Omicron è in grado di eludere le attuali terapie anticorpali e i vaccini a causa dell’alto numero di mutazioni.

Omicron, allarme variazioni: eludono gli anticorpi, cosa cambia per i vaccini

La spiegazione per cui la variante Omicron è molto più contagiosa e sta colpendo anche i vaccinati con tripla dose potrebbe arrivare da una ricerca cinese appena pubblicata su Cell Reports. Gli scienziati cinesi della ShanghaiTech University, Nanjing University e Chongqing Medical University hanno mappato la proteina Spike ossia il principale meccanismo che il virus utilizza per infettare le nostre cellule e entrare nell’organismo umano, confrontando le due versioni principali: quella della variante Delta e quella della Omicron.

E il risultato consente di fare chiarezza sul perché la variante Omicron è più contagiosa e sfuggente alla protezione data dai vaccini.

Omicron, uno studio cinese spiega perché elude gli anticorpi e i vaccini

Un nuovo studio cinese ha provato a spiegare il perché la variante Omicron riesce a bucare il muro di protezione innalzato dagli anticorpi prodotti dai vaccini. Gli scienziati hanno messo a confronto le strutture della proteina spike di Omicron, Delta e wild-type collegate a un frammento di anticorpo denominato 510A5 proveniente dai pazienti.

Il risultato ha mostrato come la proteina della variante Omicron sia molto più soggetta a mutazioni. Ed è proprio l’alto numero di mutazioni della proteina Spike di Omicron ad essere considerata responsabile dell’evasione immunitaria dai vaccini oggi esistenti e dai farmaci anticorporali.

«I risultati hanno mostrato come le mutazioni causano l’evasione degli anticorpi» - si legge nei risultati della ricerca. Se è vero che la variante Omicron è in grado di bucare con efficacia il sistema di protezione innalzato nell’organismo dai vaccini attualmente in uso dando così origine all’infezione, lo stesso non si può dire nello sviluppo della malattia, visto che i sintomi gravi sono nulli se non rari nei pazienti vaccinati con tripla dose.

Per riuscire quindi a contrastare l’avanzata della variante Omicron che muta molto velocemente secondo gli esperti è necessario riprogrammare i vaccini.

In autunno molto probabile una quarta dose con vaccino riprogrammato

Uno dei benefici dei vaccini a Rna è che consentono di essere aggiornati in base al tipo di virus circolante in modo molto più veloce. Ecco perché al massimo in autunno potremmo avere un nuovo siero aggiornato contro la variante Omicron e quindi in grado di garantire la massima protezione.

E con i nuovi vaccini programmati per essere efficaci anche contro Omicron è molto probabile che la quarta dose sarà necessaria per tutti. Le previsioni per la primavera e l’estate sono molto confortanti ma in autunno la probabilità che il virus torni a circolare è abbastanza elevata. Sarà quindi necessario il richiamo così come si fa ogni anno con l’antinfluenzale.

Al momento non ci sono indicazioni specifiche, si potrebbe iniziare dalle categorie più a rischio come le persone più anziane e poi man mano scendere.

Nuova variante Omicron scoperta in Veneto: cosa si sa

Intanto un nuovo sottotipo di variante Omicron del coronavirus è stato scoperto nelle scorse ore in Veneto dal Laboratorio di genetica, citogenetica e diagnostica molecolare dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre.

Secondo i primi dati la nuova variante è molto simile a quella sequenziata e denominata Xe emersa in Inghilterra e che secondo gli esperti potrebbe essere del 10% più contagiosa rispetto a Omicron 2.

Essendo molto simile agli altri due sottotipi scoperti, non c’è grande preoccupazione sul fatto che gli attuali vaccini blocchino l’emergere della malattia grave, in attesa dei vaccini riprogrammati che garantiranno massima protezione anche per Omicron.

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