Sardegna, spiagge accessibili dal 18 maggio, ma l’ordinanza della Regione prevede tamponi e quarantena per chi arriva nell’isola. Dal 21 maggio riaprono anche i voli privati.
A partire da oggi, 18 maggio, tornano ad essere accessibili le spiagge della Sardegna ma permane l’obbligo di quarantena per chi giunge sull’isola. È quanto prevede l’ordinanza emessa questa notte dal presidente di Regione Sardegna, Christian Salinas, sulle regole per le riaperture nella Fase 2.
Il bollettino della giornata di ieri della Regione conta un solo contagio nella città di Cagliari e nessun decesso; i casi di positività al COVID-19 complessivamente accertati, su tutto il territorio, sono 1.353, con 731 guariti, a fronte di 42.249 tamponi effettuati.
Secondo l’ultimo report dell’Iss, inoltre, l’indice di trasmissibilità-Rt dello 0.5, al momento, si attesta a 0.24, il più basso d’Italia.
Questi dati, più che incoraggianti, hanno spinto il governatore alla firma della nuova ordinanza che, in considerazione anche delle linee guida nazionali, mira a far diventare sulla Sardegna la prima regione italiana COVID-free; poiché, spiega Salines, “da noi non c’è stata circolazione del virus, i pochi casi che abbiamo registrato sono stati circoscritti a ospedali e case di riposo”.
Sardegna, libero accesso alle spiagge dal 18 maggio
Dal 18 maggio la Sardegna riapre le sue spiagge.
La bellezza delle sue coste dovrà sposarsi, però, con la parola sicurezza. Spiagge aperte a cittadini e poi visitatori che dopo un lungo periodo di reclusione forzata potranno finalmente godere appieno delle ricchezze naturalistiche ma solo con un “passaporto sanitario” per certificare la negatività del tampone.
“Siamo stati i primi in Italia a chiudere porti e aeroporti oggi dobbiamo capitalizzare questo sacrificio mantenendo la percezione a livello internazionale che questa è una destinazione turistica Covid free”, afferma il governatore in una intervista al Sole 24 ore. Spiegando che sta mettendo a punto un piano per garantire ingressi sicuri nella sua regione.
La Sardegna, dunque, in vista della riapertura anche del trasporto aereo dal 21 maggio prossimo, è alle prese con la progettazione di un sistema capillare di test da effettuare a chiunque deciderà di sceglierla come destinazione turistica.
Cosa prevede l’Ordinanza della Regione Sardegna
All’articolo 1 del documento si legge: “obbligo di mascherina in tutti i locali aperti al pubblico e anche nei luoghi all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di almeno un metro”.
Anche la quarantena rientra tra gli obblighi dell’ordinanza per non residenti, turisti e visitatori.
“Tutti i soggetti in arrivo in Sardegna, a prescindere dal luogo di provenienza - recita l’ordinanza - hanno l’obbligo di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario di 14 giorni.”
L’ente regionale si rivolge anche ai vettori aerei, navali e alle società di gestione degli scali, ai quali chiarisce l’obbligo di dover fornire i nominativi dei viaggiatori arrivati nel territorio.
Pensiamo a un sistema di controlli in ingresso che se da una parte possono apparire come un aggravio dall’altro offrono un plus al turista che potrà trovare appena sbarcato un affievolimento delle misure di sicurezza con la possibilità di godere di una vacanza in serenità,
ha aggiunto fiducioso Salines.
© RIPRODUZIONE RISERVATA