Dagli Stati Uniti arrivano le prime conferme: il PIL sta per affondare drammaticamente
Il PIL degli Stati Uniti crollerà del 38% nel secondo trimestre dell’anno.
A dirlo non semplici previsioni di scettici analisti, ma le ultime stime formulate dal Congressional Budget Office, organismo a stelle e strisce incaricato di fornire le proprie analisi economiche a Capitol Hill.
Le previsioni del citato ufficio però si sono spinte anche oltre e hanno toccato aspetti quali la disoccupazione e l’eventualità di un recupero economico. Il quadro dipinto, però, non è stato particolarmente entusiasmante.
PIL USA crollerà del 38%: le previsioni
Pian piano, quella che sembrava soltanto un’epidemia confinata in Cina e in qualche Paese d’Europa si è rivelata una pandemia globale che ha travolto anche gli USA.
Anche qui i vari lockdown approvati dai diversi Stati hanno avuto un profondo impatto economico che ha spinto gli esperti a prevedere un tonfo del 38% per il PIL del 2° trimestre. Una stima, questa, anche contenuta se confrontata con il -42% elaborato dalla Fed di Atlanta.
Nello stesso trimestre, ha continuato il CBO, ci saranno 26 milioni di disoccupati in più rispetto alla fine del 2019.
Tale tracollo drammatico avrà ripercussioni sull’intero anno, che verrà probabilmente archiviato con un calo del PIL di 5,6 punti percentuali.
Il recupero arriverà soltanto nel 2021, anno in cui l’economia riuscirà ad avanzare del 4,2%. Come anticipato dal presidente Fed Jerome Powell, comunque, gli USA non torneranno ai livelli pre-crisi fino a che non verrà trovato un vaccino.
“L’economia inizierà a recuperare già nella seconda metà del 2020, quando i timori riguardanti la pandemia diminuiranno e i governi statali e locali alleggeriranno le restrizioni ”,
si legge nel report del CBO.
Allo stesso tempo, però, il distanziamento sociale continuerà a tenere l’attività economica e il mercato del lavoro piuttosto depressi. Gli USA dovranno fare i conti con il coronavirus ancora per diverso tempo.
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