Il settore energico è tra quelli che più possono beneficiare della tecnologia blockchain e degli smart contract.
Uno dei settori più promettenti per la tecnologia blockchain fino ad ora è quello dell’energia. La mancanza di intermediari e la sicurezza nelle transazioni, caratteristiche della blockchain, ben si attagliano ad un mercato frastagliato e molto dipendente dai grandi player come quello il settore energetico.
Nel sistema attuale i diversi attori (produttori, trasportatori, distributori, fornitori dell’ultimo miglio) effettuano le transazioni in modo sequenziale; il consumatore è l’ultimo anello della catena senza alcuna possibilità di far sentire la propria voce, se non verso i fornitori dell’ultimo miglio.
La tecnologia blockchain consentirebbe invece di mettere direttamente in contatto il produttore con il consumatore e di gestire in un modo totalmente nuovo il flusso di distribuzione dell’energia: l’implementazione all’interno della blockchain di smart contract permette di iniziare o interrompere l’erogazione di energia in base alle regole definite nel contratto digitale.
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Sono già diversi i progetti che prevedono l’implementazione di questa tecnologia al mercato energetico in tutto il mondo. È il caso per esempio di Power Ledger, un progetto australiano che sta realizzando una piattaforma per il trading energetico peer-to-peer, lo scambio di crediti di carbonio. Molto conosciuto è poi il sistema Brooklin Microgrid, che si occupa di misurare i consumi e la produzione di energia generata dai piccoli impianti privati di energia solare. Grazie alla blockchain vengono tracciati i consumi e la produzione generata.
In Italia esiste un progetto talmente ambizioso che ha attirato anche l’attenzione di uno dei fondatori della Apple, Steve Wozniak, che ha voluto investire nella società, che si occupa di efficienza energetica in blockchain, rendendo le transazioni e le procedure per ottenere efficienza sicure, trasparenti ed economiche.
La start up Slock, invece, con il gigante energetico tedesco RWE sta realizzando un progetto per l’integrazione degli smart contract, basandosi sulla blockchain Ethereum, nel caricamento di vetture elettriche autonome. Sempre in Germania Eniway, sempre grazie agli smart contract della blockchain, permette agli utenti di comprare energia dai piccoli fornitori della stessa, grazie a piccoli impianti di energia alternativa che possiedono.
HivePower, infine, sta sviluppando una soluzione per la creazione e la gestione di comunità energetiche locali basate sempre sulla piattaforma in blockchain di Ethereum.
Ma è grazie ad un’altra azienda italiana, Rocket Energy, che da marzo di quest’anno è possibile avere un contratto della luce completamente in tecnologia blockchain, con la possibilità di pagare la bolletta con il token della società TCJ, quotato sui principali exchange di criptovalute.
Il momento è sicuramente propizio in vista della prossima liberalizzazione completa del mercato domestico, con la fine del mercato tutelato.
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