Sam Bankman-Fried è stato intervistato mercoledì al DealBook Summit. Le sue dichiarazioni hanno creato molto stupore fra il pubblico crypto. Ecco i punti salienti.
Arrivano nuovi aggiornamenti riguardo il collasso di FTX, uno dei più grandi exchange al mondo. Nell’intervista d’ieri al DealBook Summit, SBF - fondatore di FTX - ha espresso il suo punto di vista riguardo la bancarotta con una tranquillità disarmante soffermandosi più volte sui suoi errori. Durante la discussione, l’imprenditore ha spesso ribadito il fatto che FTX e il gruppo Alameda non abbiano mai lavorato con l’intenzione di frodare nessuno dei suoi clienti.
SBF, ex CEO di FTX: “Non ho mai tentato di commettere una frode”
Sam Bankman Fried ha più volte ammesso durante l’intervista con Andrew Ross Sorkin di aver sbagliato in molte occasioni come CEO di FTX ma di non aver mai allo stesso tempo agito con intenti fraudolenti. Nonostante questo, la storia dell’imprenditore criptovalutario sembra fare acqua da tutte le parti: non solo perché alcune delle sue recenti dichiarazioni divergono da quelle precedenti, ma anche perché durante l’intervista il fondatore di FTX si è mostrato abbastanza turbato di fronte alla domanda posta dall’intervistatore riguardo la veridicità delle sue affermazioni: quando Andrew Ross ha domandato all’intervistato se in passato avesse mai mentito, SBF non ha fornito una risposta diretta. Difatti risulterebbe abbastanza difficile da credere il contrario dato che su Twitter molte delle sue affermazioni sono finite per dimostrarsi false. In un tweet aveva persino affermato che gli asset su FTX erano «coperti». Poco dopo l’inizio del tracollo, Bankman-Fried ha cancellato il thread di Twitter facendo perdere ogni forma di credibilità alle sue successive dichiarazioni.
Crollo FTX, tutta colpa di un carente controllo del rischio
Durante l’intervista la discussione verte spesso sul collegamento esistente fra il gruppo Alameda e l’exchange FTX. Anche in questo caso, le dichiarazioni passate di SBF divergono da quelle attuali: Alameda sarebbe dovuta essere una realtà indipendente da FTX ma in verità gli amministratori delle due società erano legati da strette relazioni sociali e finanziarie. Lo stesso SBF afferma che l’esposizione di Alameda fosse fuori controllo e che lui stesso avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione alla posizione di margine della società di trading. Difatti, su FTX mancava proprio una figura che supervisionasse questo fattore e se ne assumesse le responsabilità. Lo stesso attuale CEO, John J. Ray III, ha descritto la società come il peggior fallimento a cui lui stesso abbia mai assistito. Persino il segretario al Tesoro Janet Yallen ha descritto il crollo di FTX come «il momento Lehman del settore crypto».
Le prospettive future di SBF
A SBF restano $100.000 sul conto, una carta di credito e molte cause legali da affrontare. Riguardo ai capitali dei clienti perduti non ha saputo dare alcuna indicazione se tralasciare un alone di speranza riguardo i fondi dei clienti FTX US. Tuttavia si è quasi subito rimangiato la parola data affermando di non poter promettere niente a nessuno. Sui social l’intervista continua a suscitare molto scalpore e la maggioranza degli attori più rilevanti del mercato crypto sembra essere rimasta delusa dalle dichiarazioni di SBF mostrando molto disprezzo nei confronti del sistema criptovalutario moderno.
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