La nuova riforma fiscale, in fase di approvazione, prevede multe che vanno dal 10 al 50% dell’importo prelevato al bancomat, e non giustificato al Fisco, per i possessori di partita IVA. Insorgono i contribuenti, il Governo forse ci ripensa.
Multe sui prelievi al bancomat ingiustificati dal 10 al 50% degli importi prelevati. Una brutta notizia, questa, per i titolari di partita IVA, ma forse il Governo ci ripensa.
L’articolo, presente nella riforma delle sanzioni amministrative del Governo Renzi, è ancora in fase di approvazione e ha come obiettivo quello di combattere il lavoro nero e l’evasione fiscale.
La legge “Presunzione legale sui prelievi” era già stata bocciata dalla Corte costituzionale e dichiarata illegittima. La situazione, quindi, cambia leggermente: non si tratta più di presunzione legale sui prelievi, ma di sanzioni in caso di mancato giustificativo del beneficiario del prelievo.
Chi non indicherà, o lo farà in modo errato, il beneficiario dei prelievi dovrà pagare multe che vanno dal 10 al 50% del’importo prelevato allo sportello bancomat.
Bisogna, quindi, che chi possiede una partita IVA dia prova concreta e documentata di come vengono spesi i soldi che preleva agli sportelli ATM della propria banca.
Il problema è che il Fisco non dà indicazioni chiare e precise su come fornire i dati richiesti e gli scontrini che rilasciano gli sportelli bancomat non danno alcuna informazione fiscale sul beneficiario dei prelievi.
Ci si aspetta, quindi, una modifica all’articolo della riforma fiscale.
Multe per prelievi ingiustificati: i contribuenti insorgono
I contribuenti possessori di partita IVA non ci stanno e protestano.
Anna Soru, presidente di Acta in rete, dà voce ai lavoratori autonomi, li difende e afferma che non devono essere considerati degli evasori fiscali a priori:
Dev’essere stabilita una simmetria fra Stato e contribuente, perché non si può assegnare sempre l’onere della prova al cittadino.
Si dice favorevole alla tracciabilità dei prelievi bancomat, ma crede che si debbano fornire degli incentivi fiscali. Il riferimento è chiaro e riguarda l’esenzione Irpef che per i lavoratori autonomi è ferma alla soglia di 4 mila e 800 euro, contro quella degli 8 mila concessa ai lavoratori dipendenti.
Riforma fiscale: il Governo forse ci ripensa
Breve ma significativo il commento del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero, sull’articolo della riforma fiscale discussa durante la riunione per metterne a punto i decreti attuativi:
Alla fine credo che lo toglieremo.
C’è ancora la possibilità, quindi, che i possessori di partita IVA non si vedano costretti a pagare multe che vanno dal 10 al 50% degli importi prelevati allo sportello bancomat, e per i quali non si sia fornita una dettagliata e comprovata giustificazione al Fisco.
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