Partite IVA, strada spianata per il nuovo contributo a fondo perduto fino a 150.000 euro: i pagamenti arriveranno entro il 31 dicembre 2021. Dall’Europa l’ok agli aiuti perequativi.
Partite IVA, in arrivo un nuovo contributo a fondo perduto entro il 31 dicembre 2021.
Sarà pari ad un massimo di 150.000 euro l’importo che entro la fine dell’anno sarà erogato a chi ha subito rilevanti cali reddituali nel 2020 rispetto al 2019, e dall’importo concesso saranno sottratte le somme a fondo perduto già percepite.
Sembra sempre più vicino l’avvio della fase operativa del contributo a fondo perduto perequativo, per il quale i tempi stringono. L’Europa ha infatti autorizzato l’Italia alla concessione del nuovo aiuto economico, ma la scadenza da rispettare è quella del 31 dicembre 2021.
Sono due i passaggi attesi ora: in primis, il decreto attuativo del MEF che specificherà i requisiti richiesti e in secondo luogo la messa a punto delle regole per fare domanda da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Partite IVA, fondo perduto fino a 150.000 euro in arrivo entro il 31 dicembre 2021
È arrivato il 10 novembre 2021 l’ok da parte dell’Unione Europea al riconoscimento di nuovi contributi a fondo perduto in favore dei titolari di partita IVA, pari ad un totale di 4,5 miliardi di euro.
Sono due le misure specifiche autorizzate: il fondo perduto per le startup, partito il 9 novembre, e il contributo perequativo previsto dal decreto Sostegni bis, ultimo degli aiuti economici riconosciuti ai titolari di partita IVA in relazione alle ricadute economiche della pandemia.
Sul contributo a fondo perduto perequativo si attende ora il decreto del MEF che, come previsto dal comma 20, articolo 1 del decreto legge n. 73/2021, dovrà definire la percentuale di riduzione del risultato economico d’esercizio del 2020 rispetto al 2019, parametro che determinerà chi potrà presentare domanda all’Agenzia delle Entrate.
I tempi di adozione del provvedimento dovranno essere particolarmente veloci, considerando che nel rispetto del Temporary Framework, e secondo quanto evidenziato nel comunicato della Commissione Europea che autorizza la concessione, gli aiuti dovranno essere erogati entro il 31 dicembre 2021.
È questa la scadenza da rispettare per il pagamento del contributo a fondo perduto fino a 150.000 euro ai titolari di partita IVA danneggiati dal Covid.
Partite IVA, domanda e pagamento del fondo perduto entro il 31 dicembre 2021
Prima la pubblicazione del decreto attuativo e poi l’avvio della procedura per l’invio della domanda consentiranno di far partire, dopo mesi d’attesa, l’ultimo filone dei sostegni introdotti in favore di professionisti e imprese.
La macchina amministrativa dovrà ora mettersi in moto in tempi celeri, nel rispetto della scadenza del 31 dicembre 2021, e sono quindi attese novità nei prossimi giorni.
Sebbene ancora non si conosca uno dei requisiti fondamentali per accedere al fondo perduto perequativo, ossia la percentuale di riduzione del risultato economico di esercizio, il decreto Sostegni bis ci aiuta a delineare i “contorni” della misura.
Potranno fare domanda di accesso al nuovo contributo i titolari di partita IVA attiva alla data del 26 maggio 2021, esercenti attività d’impresa, arte o professione o che producono reddito agrario, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, ad eccezione di enti pubblici, intermediari finanziari e società di partecipazione.
In ogni caso, potranno presentare domanda i titolari di partita IVA con ammontare di ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nel 2019.
Al netto della necessità di attendere la definizione della percentuale specifica di calo richiesta, quel che è certo è che sarà fondamentale aver registrato un peggioramento del risultato economico di esercizio nel corso del 2020, rispetto al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019.
Partite IVA, nel decreto MEF la percentuale di contributo spettante
Per quel che riguarda l’importo, il tetto massimo è fissato a 150.000 euro, ma bisogna evidenziare che anche in tal caso si attendono dettagli dal decreto del MEF, chiamato a definire la percentuale della “perequazione” riconosciuta sul calo registrato.
All’importo emerso applicando la percentuale alla differenza del risultato economico d’esercizio dovranno poi essere sottratti i contributi a fondo perduto già riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate, dal primo previsto dal decreto Rilancio fino a quelli riconosciuti dal decreto Sostegni e dal Sostegi bis.
Ci saranno 30 giorni di tempo per inviare richiesta all’Agenzia delle Entrate, secondo le modalità e i termini che verranno definiti con apposito provvedimento.
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