Per dare una mano a DAZN, la Serie A è pronta a stravolgere il suo palinsesto: per evitare possibili sovraccarichi e blackout, la Lega potrebbe decidere di far disputare ognuna delle dieci partite in un orario differente, per un super-spezzatino che non sembrerebbe piacere ai tifosi.
Da quando DAZN ha fatto il suo ingresso nel panorama calcistico nostrano, l’azienda inglese visto che trasmette i suoi contenuti esclusivamente via streaming ha cambiato notevolmente il modo in cui gli italiani possono vedere le partite di calcio.
Se nei primi tre anni DAZN ha trasmesso tutta la Serie B e tre partite per ogni giornata della Serie A in esclusiva, adesso con l’assegnazione dei diritti televisivi per il triennio 202-2024 si è aggiudicata la possibilità di far vedere ai propri abbonati tutte le partite della nostra massima serie: sette partite saranno in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky.
C’è però un interrogativo che è stato sollevato da più di un presidente quando era in corso l’asta per i diritti TV: riuscirà DAZN a supportare un forte aumento degli utenti che si collegheranno in contemporanea per vedere le partite?
In questi anni infatti non sono mancati problemi e autentici blackout, l’ultimo dei quali ad aprile tanto che l’azienda alla fine ha deciso di rimborsare i propri clienti con un mese gratis visto che non è stato per loro possibile vedere gli incontri Inter-Cagliari e Verona-Lazio.
La Lega di Serie A così per evitare possibili problemi, lunedì prossimo potrebbe deliberare uno stravolgimento degli orari delle partite: un super-spezzatino dal sabato al lunedì con ogni incontro che si andrebbe a disputare in un orario differente, evitando così eventuali problemi di sovraccarico per DAZN.
Come DAZN potrebbe cambiare la Serie A
In verità la nostra Serie A da tempo ha detto addio alla contemporaneità delle partite. L’avvento delle pay-TV infatti ha “obbligato” il mondo del calcio a modellarsi in favore delle esigenze televisive.
Da tutte le partite che si disputavano la domenica pomeriggio, si è passati così al posticipo della domenica sera e poi a quello del sabato. Per strizzare l’occhio al mercato asiatico, si è optato in seguito di far disputare una partita alle 12.30, mentre la divisione degli incontri tra DAZN e Sky ha portato alla decisione di giocare almeno tre partite il sabato e, quando il calendario lo permetteva, anche di venerdì e lunedì sera.
Non c’è da meravigliarsi di conseguenza se adesso si starebbe pensando di far disputare le partite in dieci orari diversi. La proposta infatti vedrebbe la Serie A spalmata per evitare possibili problemi di sovraccarico a DAZN.
Questa è l’ipotesi al vaglio della Lega di Serie A:
Sabato
- 14.30
- 16.30
- 18.30
- 20.45
Domenica
- 12.30
- 14.30
- 16.30
- 18.30
- 20.45
Lunedì
- 20.45
In sostanza, si andrebbe a modificare solo il palinsesto della domenica, visto che non ci sarebbero più le tre partite in contemporanea alle 15 ma uno scaglionamento lungo l’arco di tutto il pomeriggio. Resta poi da capire come sarebbero strutturati i turni infrasettimanali, dove non sarà facile evitare la contemporaneità delle partite.
Una prospettiva che ha fatto infuriare i tifosi, soprattutto i più romantici e nostalgici del “calcio di una volta”, scomodando anche la politica con Matteo Salvini che sui social si è apertamente schierato contro questo spezzatino.
Un’onda critica simile a quella che si è sollevata quando è stata presentata la Superlega, ma che poi è rimasta sostanzialmente silente quando si è deciso di cambiare il format della Coppa Italia rendendolo, vista l’esclusione dei club della Serie C e D, ancora più ritagliato per favorire i grandi club.
In un periodo difficile come questo, per i club i soldi delle televisioni sono più vitali che mai: resta da capire se la Lega per venire incontro a DAZN darà il via libera al super-spezzatino, ma di certo non sarà questo a rendere la nostra Serie A meno affascinante visto il declino degli ultimi anni che, purtroppo, appare essere irreversibile e non solo per colpa delle TV.
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