Un passaporto sanitario per provare lo stato di salute, permettere gli spostamenti e andare in vacanza in sicurezza: il Governo valuta questa soluzione sulla spinta della Sardegna, ma ci sono pro e contro.
Governo e Regioni stanno valutando l’introduzione del passaporto sanitario, un certificato medico in cui viene indicato lo stato di salute di ogni persona e la negatività al coronavirus. A cosa dovrebbe servire? Semplice, per spostarsi da una regione all’altra e soggiornare durante le vacanze estive.
Quella del passaporto sanitario è una soluzione sostenuta soprattutto dalle regioni italiane tradizionalmente più gettonate per le vacanze, in particolare Sardegna e Sicilia, dove l’indice R0 è tra i più bassi sul territorio nazionale.
L’utilità del passaporto sanitario però è controbilanciata da alcuni “contro”: in primis la concreta possibilità di sottoporsi ai tamponi in ogni zona d’Italia.
Ciò che è certo è che si dovrà trovare una soluzione entro il 3 giugno, data che segna la riapertura degli spostamenti interregionali. Ma i pronostici non sono positivi, e il vice ministro Sileri in più occasioni ha ribadito che si tratta di una soluzione “impraticabile”.
A che serve il passaporto sanitario e quanto costerà
La stagione estiva è alle porte, e il Governo dovrà trovare una soluzione per rispondere ad un ambizioso obiettivo: salvaguardare la salute pubblica e favorire la ripresa del turismo, uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza in atto.
Sul tavolo ci sono diverse soluzioni, e tra queste il c.d. passaporto sanitario. Si tratta di un certificato medico rilasciato dalla aziende sanitarie dove si attesta la negatività al coronavirus; potrebbe servire per andare in vacanza in una regione diversa da quella in cui si abita, e dimostrare il proprio stato di salute. Ciò a tutela dei turisti e delle strutture che li ospitano.
Per ottenerlo bisognerà sottoporsi al tampone o ad altri test al momento allo studio, con una spesa stimata intorno ai 25 euro a persona.
La Sardegna, regione quasi “covid-free”, è la maggiore sostenitrice del certificato sanitario sul quale il Governo non ha ancora preso una decisione. In caso di diniego il governatore Solinas propone anche l’utilizzo di una autocertificazione cartacea o tramite App.
Pro e contro del passaporto sanitario
Come abbiamo visto, la soluzione del passaporto sanitario potrebbe garantire la sicurezza dei turisti e delle strutture ricettive, con lo scopo primario di non generare nuovi focolai nelle zone a basso rischio.
Esistono però alcuni “contro” che non convincono le autorità.
Innanzitutto, almeno per il momento, richiedere il tampone per provare di essere negativi alla COVID-19 non è appannaggio di tutti. In alcune regioni le misure per sottoporsi al test sono più restrittive che in altre.
Altro nodo da sciogliere è la tipologia di test da sottoporre ai cittadini: il Governo al momento sta pensando a quello di tipo salivare (non ancora in commercio), meno invasivo e più veloce del tampone naso-faringeo.
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