Qualsiasi agevolazione previdenziale riconosciuta ai lavoratori invalidi necessita di un verbale che riconosca la percentuale di invalidità civile e di inabilità lavorativa.
Ai lavoratori invalidi sono riconosciute diverse agevolazioni sia a livello previdenziale, con accesso a pensionamento anticipato, che a livello di accompagnamento alla pensione. Ma in ogni caso è necessario avere una certificazione da parte della commissione medica che ha giudicato il caso.
Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“Gentile redazione,
scrivo per conto di mio cognato, che nell’anno 2020, all’età di 54 anni si è ammalato di tumore allo stomaco e da allora non è più in grado di intraprendere attività lavorativa. La malattia, ancora in fase acuta, non è stata ancora giudicata dalla Commissione Medica Provinciale di Bolzano; non si è ancora in grado di stabilire se mio cognato rimarrà invalido o se si riprenderà; allo stato attuale è ancora autosufficiente, non ha bisogno di assistenza (eccetto quella medica).
Sono per conto di mio cognato a chiederVi se lui avendo finora maturato un’anzianità contributiva (tra lavoro dipendente ed il maggior periodo di autonomo) di 37 anni, ha una qualsiasi forma di diritto ad una pensione anticipata a causa dell’inabilità lavorativa.
Ringraziando per la preziosa collaborazione porgo distinti Saluti”
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Premettendo, ancora, che tutte le misure che andrò ad elencare sono vincolate al riconoscimento della perdita di capacità lavorativa (invalidità civile) le illustro quella che potrebbe essere la situazione previdenziale di suo cognato.
Se gli viene riconosciuta una totale incapacità lavorativa, ovvero invalidità civile al 100%, potrebbe aver diritto alla pensione di invalidità civile (legata anche al reddito personale e familiare del richiedente) che è svincolata dai contributi effettivamente versati. L’importo mensile varia dai 287 ai 651 euro e spetta fino al compimento dei 67 anni (quando o si trasforma in assegno sociale o in pensione di vecchiaia per chi ha almeno 20 anni di contributi versati).
Con invalidità civile pari o superiore all’80% è possibile richiedere la pensione di vecchiaia anticipata per lavoratori invalidi. La misura è richiedibile solo e soltanto dai dipendenti del settore privato (ne sono esclusi dipendenti statali e lavoratori autonomi) e richiede 56 anni di età per le donne e 61 anni di età per gli uomini unitamente ad almeno 20 anni di contributi versati.
Con invalidità civile pari o superiore al 67%, invece, è possibile richiedere l’assegno ordinario di invalidità il cui importo è calcolato sui contributi effettivamente versati dal lavoratore. Può essere richiesto in presenza di almeno 5 anni di contribuzione versata di cui almeno 3 che siano stati versati nel quinquennio precedente la presentazione della domanda.
Esistono anche delle misure, come Ape sociale e quota 41 che permettono il pensionamento anticipato, ma suo cognato o per età o per contributi non rientra nella possibilità di accesso.
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