Taglio al cuneo fiscale da 5 miliardi, con la promessa di più soldi in busta paga dal 2014, reddito minimo, Service Tax, nuovi incentivi per il lavoro, riforma delle aliquote IVA: questi sono solo alcuni degli ingredienti della Legge di Stabilità, in dirittura d’arrivo al Cdm, in vista del varo del 15 ottobre.
Una manovra finanziaria fondamentale in questo momento cruciale per l’Italia che nelle intenzioni del Premier Enrico Letta dovrà servire a “mettere un po’ di soldi in tasca ai cittadini”. Staremo a vedere.
In questi giorni circolava l’idea che la Legge di Stabilità potesse avere un piccolo capitolo dedicato anche alle pensioni, al momento all’esame dei tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Economia. E le coperture?
Una riforma delle pensioni, anzi una controriforma, è attesa da tempo. Mesi fa era in voga l’ipotesi delle pensioni flessibili a settembre, ma non è arrivato ancora nulla di concreto e forse non arriverà visto che la notizia di pochi minuti fa ha gelato ogni aspettativa.
Il ministro Giovannini ha dichiarato che le proposte di legge sulla controriforma delle pensioni, in particolare sulla flessibilizzazione dell’età pensionabile, presentate in Parlamento sono incompatibili con i conti pubblici, nonché con l’indirizzo del Governo di voler ridurre il costo del lavoro.
In attesa che si muovano un pò le acque, resta quindi in vigore la discussa Riforma Fornero, con i suoi “frutti amari”, come gli esodati, a cui si aggiungo i cosiddetti “esodati del sangue”, vista la batosta che si è abbattuta sui donatori di sangue. Come sappiamo i due capisaldi della riforma pensionistica Fornero sono:
- calcolo contributivo pro rata per tutti;
- aumento dell’età per il pensionamento (ed innalzamento dell’anzianità contributiva).
Se tutto resta fermo, così com’è, cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo anno? Con le regole 2014 chi potrà andare in pensione?
Pensioni: regole 2014
Come sapete i requisiti per la pensione di vecchiaia sono stati modificati a seguito dela Riforma Fornero. Dal 1 gennaio 2014 scattano le nuove regole per il pensionamento dei lavoratori (con l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita). Ecco le regole generali 2014 in tema di pensioni per il settore pubblico e privato:
- innalzamento dei requisiti anagrafici per le donne del settore privato: per le dipendenti 63 anni e 9 mesi, per le lavoratrici autonome 64 anni e 9 mesi;
- requisiti anagrafici inalterati invece per gli uomini, sia autonomi, che dipendenti: 66 anni e 3 mesi (così come per le donne dipendenti del pubblico impiego).
A questo quadro vanno aggiunti i casi particolari, come quelli delle donne che optano per il calcolo contributivo. Chi può optare per il contributivo?
- le dipendenti con 57 anni e tre mesi;
- le autonome con 58 anni e 3 mesi.
La scelta deve essere fatta nelle prossime settimane, tenendo conto dell’apertura della finestra mobile entro il 31 dicembre 2015, ovvero dell’intervallo tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza dell’assegno:
- 12 mesi per le dipendenti;
- 18 mesi per le autonome.
Nei casi eccezionali, oltre alle donne, rientrano i lavoratori addetti alle mansioni faticose e usuranti. Chi potrà andare in pensione nel 2014?
- dipendenti, lavoratori notturni, impiegati per 64-71 notti all’anno, a condizione che abbiano una quota 99 e 3 mesi (somma di anzianità contributiva ed età anagrafica) e che abbiano compiuto almeno 63 anni e 3 mesi d’età;
- dipendenti, lavoratori notturni, impiegati per 72-77 notti all’anno, a patto che abbiano una quota 98 anni e 3 mesi e almeno 62 anni e 3 mesi d’età;
- dipendenti, impiegati in mansioni particolarmente usuranti o per almeno 78 notti all’anno, con quota 97 anni e 3 mesi e almeno 61 anni e 3 mesi d’età;
- lavoratori autonomi notturni, impiegati da 64 a 71 notti all’anno, con quota 100 e 3 mesi e almeno 64 anni e 3 mesi d’età;
- lavoratori autonomi notturni, impiegati da 72 a 77 notti l’anno, con con quota 99 anni e 3 mesi e almeno 63 anni e 3 mesi d’età;
- lavoratori autonomi, addetti a mansioni particolarmente usuranti per almeno 78 notti all’anno, con quota 97 anni e 3 mesi e almeno 61 anni e 3 mesi d’età;
- gli autonomi addetti a mansioni particolarmente usuranti o almeno 78 notti l’anno, con quota 98 anni e 3 mesi e almeno 62 anni e 3 mesi d’età.
E per quanto riguarda la pensione anticipata?
Al fine di ottenere la pensione anticipata, sarà necessario lavorare un mese in più. Quali sono i requisiti?
- 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini;
- 41 anni e 6 mesi per le donne.
Detto aumento è previsto dall’impianto generale della legge Fornero ed include anche l’aumento di 3 mesi dovuto al miglioramento della speranza di vita.
Rivalutazioni e Totalizzazioni
Il ministro Giovannini ha annunciato che nel 2014 non ci sarà una rivalutazione rispetto all’inflazione per i redditi da pensione superiori a 6 volte il minimo (circa 3.000 euro al mese). Dal 2014 la rivalutazione sarà pari:
- al 100% dell’inflazione per le pensioni fino a tre volte il minimo;
- al 90% per le pensioni di importo compreso tra tre e cinque volte il minimo;
- al 75% per gli assegni pensionistici tra cinque e sei volte il minimo.
Per quanto concerna le totalizzazioni, con cui, come spiega la parola stessa, si intende il cumulo di periodi assicurativi gestiti da enti previdenziali diversi da parte di un lavoratore che non ha maturato il diritto alla pensione in nessuna di queste gestioni, cosa cambia?
Dal 2014 per la totalizzazione dei contributi è necessario:
- aver raggiunto i 65 anni di età, con almeno 20 anni di contributi;
- oppure, aver versato 40 anni di contributi, senza ulteriori requisiti anagrafici.
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