Perché l’Italia è tra i Paesi UE maggiormente gravati dalla crisi del gas? Il caro-energia italiano è uno dei più pesanti: per capirne il motivo, occorre analizzare il mercato energetico nazionale.
La crisi energetica, aggravata dalla guerra in corso, sta accendendo i riflettori sui sistemi nazionali di approvvigionamento del gas e non solo.
Per comprendere perché le bollette elettriche sono molto pesanti in Italia, per esempio, è interessante valutare la strategia nostrana nell’import delle risorse, nella politica di tassazione dell’elettricità e nel cosiddetto mix energetico.
Si riesce, così, a capire il motivo per cui consumatori e imprese italiane sono più svantaggiate di altre europee pur vivendo tutti la stessa crisi del gas.
Con l’aiuto di 3 grafici, analizziamo perché in Italia l’energia è così onerosa.
In Italia la crisi energetica peggiore? La risposta in 3 grafici
Che l’Italia stia vivendo un momento difficile sul fronte del caro-bollette è ormai noto. Le imprese energivore soffrono e rischiano di pagare l’elettricità per un totale di 37 miliardi di euro nel 2022.
Con prezzi così alti, il PIL italiano potrebbe essere più basso dello 0,8% rispetto stime nel primo trimestre 2022 e circa 500.000 posti di lavoro potrebbero essere persi nei settori industriali in affanno.
Questi calcoli sono stati riproposti in una interessante analisi ISPI sul confronto tra Italia e Paesi UE per quanto riguarda la crisi energetica.
Ci sono almeno 3 grafici esaustivi per capire la posizione italiana.
Il primo, mette in evidenza che i prezzi netti dell’elettricità del nostro Paese sono stati tra i più elevati a gennaio 2022.
Alla base dell’impennata sappiamo bene che c’è stata la crisi del gas, con un balzo senza precedenti dei prezzi del combustibile nei mercati a pronti (spot) in Europa.
Prima per motivi economici, legati alla forte domanda e a scorte insufficienti, poi anche per ragioni geopolitiche, con la Russia e le sue scarsi forniture a giocare in ruolo di spicco e la guerra ucraina a esacerbare i timori, il gas è schizzato, con prezzi alle stelle.
Questa nuova situazione ha sconvolto innanzitutto il continente europeo: ma, per quale motivo l’Italia appare un bersaglio più diretto di questo balzo del gas?
Un tentativo di risposta è offerto da questo secondo grafico, sempre di Ispi elaborato su dati BP e che evidenzia un concetto molto interessante, quello del mix energetico:
L’Italia non ha fonti nucleari e dipende più degli altri dal gas. La quota di rinnovabili, seppure è maggiore di quella francese, resta più bassa rispetto a Spagna e Germania. Il nostro Paese, in definitiva, è quello esposto alle fonti fossili petrolio e gas in modo maggiore degli altri.
Infine, a fare chiarezza sul caro-bolletta italiano c’è il capitolo tassazione. La pressione fiscale sull’elettricità nel nostro Paese è la seconda più elevata, come evidente nel terzo grafico di Ispi, Eurostat:
Il Governo italiano, intanto, sta per rilasciare altre risorse miliardarie per intervenire sul caro-bollette.
© RIPRODUZIONE RISERVATA