Il trionfo di Wembley potrebbe fungere da propulsore per il made in Italy e il turismo. Il precedente del mondiale del 2006.
Le manone di Gigio Donnarumma hanno riportato l’Italia sul tetto d’Europa cinquantatré anni dopo l’ultimo trionfo continentale, quello della banda Facchetti all’Europeo (casalingo) del 1968. Da Wembley torniamo con le valigie piene: un titolo che rompe una maledizione – due le finali perse: nel 2000 contro la Francia e nel 2012 contro la Spagna, entrambe campioni del mondo in carica – il ritorno in grande stile nella geografia pallonara dopo la debacle di fine 2017, la riscoperta delle piazze e della collettività dopo quasi un anno e mezzo di isolamento forzato. Ma anche soldi. Tanti soldi. Per il sistema Italia e per la Federazione.
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Italia, la vittoria agli Europei potrebbe valere €12 miliardi di Pil
Con tutti i se e i ma del caso, secondo alcuni economisti la notte di Wembley potrebbe infatti valere per l’Italia fino a 12 miliardi di euro di ricchezza nazionale. Simona Caricasulo, che alla Luiss di Roma insegna economia aziendale, vede nella Nazionale corsara un veicolo che “rafforza sicuramente la brand identity dell’Italia. E questo indubbiamente andrà a dare una sferzata positiva a tutto il made in Italy. E poi ci sarà un ritorno in termini di turismo, di valorizzazione dei territori, e vantaggi per tutti gli sponsor della nostra Nazionale”.
I precedenti, in tal senso, non mancano. Secondo un modello economico elaborato da Abn Amro, che prende in esame le edizioni dei mondiali da Messico 1970 a Russia 2018, i Paesi vincitori hanno registrato mediamente una crescita della ricchezza nazionale dello 0,77% nell’anno del trionfo. E ancora meglio è andata all’Italia con l’indimenticabile spedizione tedesca del 2006, quando secondo Coldiretti “l’economia nazionale è cresciuta in modo sostenuto con un aumento record del 4,1% del Pil, mentre il numero dei disoccupati è diminuito del 10%”.
Alla Federazione €28 milioni con il trionfo di Wembley
Per quanto riguarda il montepremi Uefa, invece, l’Italia si è guadagnata la fetta più grossa della torta messa in palio da Nyon. Nelle casse della Federazione entreranno 28 dei 301 milioni totali, divisi tra la quota base per la qualificazione agli Europei (9,2 milioni) e i premi incassati ad ogni vittoria e passaggio del turno (i restanti 18,8 milioni). I giocatori, stando all’accordo trovato dal numero uno della Figc Gabriele Gravina con i senatori della squadra, percepiranno 250.000 euro ciascuno.
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