La cordata formata dalle tre aziende italiane potrebbe aggiudicarsi i lavori. Oggi alle 12 scade il termine per la presentazione delle offerte preliminari
Dopo 4 mesi dal crollo, entra nel vivo l’iter per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova. Entro oggi alle 12, infatti, le aziende interessate a partecipare ai lavori dovranno presentare le proprie offerte preliminari.
Poi, partirà la procedura negoziata. Il commissario straordinario Marco Bucci intende fare presto perché l’obiettivo è ambizioso: ridare nel più breve tempo possibile un’infrastruttura fondamentale per la città ligure.
Per conoscere quali e quante aziende sono interessate, bisognerà attendere. Però l’offerta presentata dalla cordata composta da Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr sembra avere tutte le carte in regole per spuntarla.
Dalla procedura, è stata tenuta fuori Autostrada per l’Italia, come confermato nei giorni scorsi dallo stesso ministro Danilo Toninelli.
Intanto, Fincantieri brilla in Borsa: al momento della scrittura il titolo scambia in rialzo del 4,41%. Ottima performance anche per Salini Impregilo che sta guadagnando il 3,66%
L’offerta di Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr
Sulla scrivania del commissario Bucci, da venerdì 23 novembre ci sarebbe una prima proposta preliminare contenente elaborati tecnici, costi e tempi degli eventuali lavori. È quella presentata da Fincantieri insieme a Salini Impregilo e Italferr, tre gruppi italiani leader ognuno nel proprio settore, che potrebbero dar filo da torcere agli altri competitor che entro oggi consegneranno i loro plichi al Matitone.
Di un possibile coinvolgimento di Fincantieri, società controllata dallo Stato attraverso Cassa Depositi e Prestiti e Fintecna, si è iniziato a parlare fin dai primi giorni dopo il disastro. Il ruolo del gruppo nella ricostruzione del Ponte Morandi dovrebbe essere quello di produrre la componentistica in acciaio necessaria alla realizzazione dell’opera.
Al fianco di Fincantieri, la società guidata da Pietro Salini, con una forte vocazione espansionistica oltreoceano. Salini Impregilo, tra l’altro, è una delle poche grandi realtà del settore delle costruzioni a non essere attanagliata dalla crisi, che proprio di recente ha incassato la riconferma del rating BB+ da parte dell’agenzia di rating cinese Dagong Global.
Nella cordata anche Italferr, la più grande società di ingegneria italiana appartenente al gruppo Ferrovie dello Stato.
Fuori Autostrade per l’Italia
Come ipotizzato fin dall’agosto scorso, resterà fuori dai lavori di ricostruzione Autostrade per l’Italia, società concessionaria del tratto autostradale crollato. A confermalo è lo stesso vicepremier Luigi Di Maio, che a margine del Summit Samsung di Milano ha dichiarato:
“Ho promesso alle famiglie delle vittime del ponte che Autostrade non avrebbe messo una sola pietra di quel ponte, e così sarà. Nel Dl Genova c’è scritto questo”.
Anche in merito alla decadenza della concessione, il governo sembra avere le idee chiare e il ministro Toninelli annuncia che tutto procede in questa direzione:
“La procedura sta andando avanti nei tempi prestabiliti e il governo è compatto rispetto a questo obiettivo”.
I prossimi step
Ora, bisogna fare presto. Dal crollo sono già passati quattro mesi e la città di Genova attende di ritornare alla piena normalità. Ci vorrà del tempo, ma l’obiettivo è quello di premere sull’acceleratore.
Il commissario straordinario ha già detto che dopo la consultazione di mercato – il cui termine per la presentazione delle offerte preliminari scade oggi - entro 10 giorni sarà in grado di “stabilire con quale progetto andare avanti”.
“Nel mio timetable voglio arrivare a vedere il ponte a Natale 2019, poi se non sarà possibile collaudarlo, sarà pronto un mese dopo, ma a quella data voglio che il ponte sia pronto”
ha assicurato di recente Bucci.
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