Svolgere due lavori part-time contemporaneamente non è vietato in modo assoluto; occorre però che le attività siano conciliabili sotto il profilo dell’orario e non siano in concorrenza tra loro. Chiarimenti della Cassazione e obbligo di fedeltà.
Posso fare due lavori part-time? Quali accorgimenti devo rispettare?
Si tratta di domande che si pongono in molti, dato che per necessità economiche tanti lavoratori, soprattutto giovani, sono costretti a svolgere due attività insieme.
Rassicuriamo subito i lettori: nessuna norma o disposizione vieta di fare due lavori part-time insieme, quindi si tratta di un’attività del tutto lecita che non può avere come conseguenza il licenziamento da uno o entrambi i lavori.
Detto ciò, affinché il doppio lavoro part-time sia ammesso bisogna fare attenzione ad alcune cose: innanzitutto alla conciliabilità degli orari, quindi nessuna attività deve compromettere il regolare svolgimento dell’altra, in secondo luogo i due lavori non devono essere in contrasto tra loro ciò perché bisogna mantenere la lealtà e la correttezza nei confronti di entrambi i datori di lavoro.
Facciamo il punto della situazione considerando anche il parere della Corte di Cassazione e il dettato del Codice civile.
Due lavori part-time insieme: cosa dice la Corte di Cassazione
Come abbiamo anticipato, nessuna legge vieta di svolgere insieme due lavori part-time; ogni regola però conosce le sue eccezioni, infatti questa possibilità è limitata se i lavori sono inconciliabili o contrastanti/concorrenti tra loro.
Per chiarire il quadro normativo dobbiamo richiamare una delle sentenze più importanti sulla materia, la numero 13196/2017 della Corte di Cassazione. Qui i giudici supremi hanno spiegato e motivato le condizioni rispettando le quali è sempre possibile lavorare in due posti diversi con contratto part-time.
Nessun datore di lavoro può impedire ad un dipendente part-time di avere un altro impiego se:
- gli orari di lavoro sono compatibili e vengono rispettate le 48 ore settimanali e il diritto al riposo;
- la non concorrenza tra le due attività, quindi non deve esserci conflitto d’interesse o causare danni all’uno o all’altro datore.
Per rispettare il requisito temporale, il dipendente è tenuto a comunicare ai rispettivi datori il monte ore in cui è impegnato, in modo da organizzare l’attività senza che ci siano degli accavallamenti.
Invece per quanto riguarda il requisito della compatibilità questa deve essere verificato caso per caso e in concreto. Non basta quindi che il contrasto sia solo presunto.
Due lavori part-time insieme: l’obbligo di fedeltà
Anche quando i lavori sono due, il dipendente è tenuto a rispettare l’obbligo di fedeltà ai datori di lavoro. Questa regola comportamentale è imposta dall’articolo 2105 del Codice civile che recita:
“Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio.”
Questa norma vale per tutti i lavoratori e non solo per quelli assunti con contratto part-time e si estende anche durante i giorni di ferie. Per “obbligo di fedeltà” il legislatore intende:
- il divieto di concorrenza, quindi non si può lavorare contemporaneamente per due aziende tra loro competitor;
- l’ obbligo di riservatezza, quindi non possono essere divulgati segreti aziendali e altre informazioni.
In caso contrario si rischiano sia il licenziamento che la condanna al risarcimento danni nei confronti del datore di lavoro danneggiato.
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