La prestazione occasionale potrà essere utilizzata anche nel 2024, vediamo di cosa si tratta e come funziona, facendo una distinzione tra collaborazione occasionale e lavoro autonomo occasionale.
La prestazione occasionale È uno strumento che possono utilizzare coloro che intraprendono una attività professionale in modo sporadico e non continuativo. In questo caso il lavoratore, essendo esonerato dall’apertura della partita Iva (poiché non esercita la professione in maniera continuativa e abituale) può utilizzare la prestazione occasionale per ricevere modesti compensi con limiti economici e divieti chei vanno sempre intesi nell’anno civile (dal 1 gennaio al 31 dicembre).
La cosa fondamentale della prestazione occasionale è che ne deve derivare un guadagno modesto che non richieda l’avvio di una vera e propria attività professionale. Chi pensa che la prestazione occasionale possa essere una alternativa all’apertura della partita Iva che non richieda adempimenti fiscali cade in errore, poiché lavorare utilizzando questo strumento è consentito solo qualora l’attività venga svolta in maniera saltuaria e non abituale. In caso contrario l’apertura della partita Iva è obbligatoria.
Lavoro autonomo occasionale e prestazione occasionale, la differenza
Per capire meglio come funziona la prestazione occasionale è necessario iniziare spiegando la differenza tra prestazione di lavoro occasionale e lavoro autonomo occasionale.
La prestazione occasionale in senso stretto riguarda attività legate a tipologie di lavoro subordinato. Il committente stabilisce il lavoro e, di fatto, non si tratta di lavoro autonomo ma alle dipendenze del committente. Si tratta di tutti quei lavori che possono essere gestiti con contratto di prestazione occasionale alle dipendenze di altri. I redditi prodotti con questa tipologia di lavoro ricadono nei «redditi da lavoro autonomo».
Cosa diversa, invece, è la prestazione di lavoro autonomo occasionale o collaborazioni occasionali (quelle che, per spiegarci meglio, sono consentite anche per il pensionato con la quota 100, 102 e 103) che riguarda tipologie di lavori intellettuali (scrittura, consulenza ed attività simili). Sono prestazioni professionali a carattere intellettuale. Questa tipologia di lavoro può riguardare solo coloro che non hanno un albo professionale con l’obbligo di iscrizione (ne sono, quindi, esclusi i giornalisti).
Il lavoratore autonomo occasionale, quindi, è colui che dietro un corrispettivo opera un servizio senza subordinazione e coordinamento da parte del committente. Per poter essere considerata tale, in ogni caso, la collaborazione deve essere priva di abitualità, professionalità, coordinazione e continuità. I redditi prodotti, in questo caso, ricadono in «redditi diversi».
Prestazione occasionale 2024: a chi è rivolta?
Si tratta di una tipologia di contratto che è rivolto a diverse categorie di utilizzatori che possono essere :
- lavoratori autonomi;
- professionisti;
- imprenditori;
- associazioni;
- fondazioni;
- enti di natura privata;
- imprese agricole;
- pubbliche amministrazioni ed enti locali;
- aziende alberghiere e ricettive del turismo;
- onlus e associazioni.
In tutti questi casi è possibile richiedere prestazioni di lavoro occasionale tramite questa tipologia di contratto nei limiti previsti dalla normativa.
L’utilizzo della prestazione occasionale + possibile con due alternative:
- se il committente non opera nell’attività professionale o di impresa e risulta essere una persona fisica, con il libretto famiglia;
- per i soggetti diversi dalle persone fisiche con contratto di prestazione occasionale.
Limiti compensi alla prestazione occasionale 2024
La prestazione occasionale può essere utilizzata nel rispetto dei limiti che vanno intesi sempre per anno civile e variano per prestatore, utilizzatore e prestazioni complessive secondo i seguenti margini:
- per i prestatori il limite massimo annuo di compensi complessivi è fissato in 5.000 euro;
- per ogni utilizzatore il limite massimo dei compensi per la totalità dei prestatori non può superare il limite dei 10.000 euro l’anno (sono escluse da questo limite le società sportive);
- per il prestatore resta il limite di 2.500 euro per i compensi ricevuti dallo stesso utilizzatore (5.000 per gli steward di società sportive).
Tutti gli importi vanno intesi riferiti esclusivamente sui compensi percepiti dal prestatore e quindi senza calcolare eventuali premi assicurativi, costi di gestione e contributi.
Prestazione occasionale 2024: limite economico da calcolare in percentuale minore
Da tenere conto, però, che per alcune categorie di prestatori la misura del compenso va calcolata sul 75% dell’importo effettivamente percepito. E questo esclusivamente nel limite di ciascun utilizzatore nel calcolo complessivo dei compensi erogati ai prestatori. Questa tipologia di calcolo differente si applica per prestatori che siano:
- titolari di pensione di invalidità o di vecchiaia;
- giovani che non hanno compiuto i 25 anni e sono iscritti a un corso di studi scolastico o universitari;
- disoccupati;
- percettori di prestazioni a sostegno del reddito o integrazioni salariali.
In tutti i casi, però resta un limite massimo che non può essere superato ed è quello delle 280 ore lavorative l’anno (eccezioni sono previste nel settore agricolo).
Riassumendo, quindi, per il prestatore i compensi vanno sempre calcolati per il loro valore nominale mentre per l’utilizzatore, solo nel caso delle categorie sopra indicate, i compensi andranno calcolati al 75%.
Compensi e contributi nella prestazione occasionale 2024
Chi presta attività di lavoro occasionale con questa tipologia di contratto ha diritto all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e alla contribuzione previdenziale che l’utilizzatore verserà in Gestione Separata INPS in misura pari al 33% del compenso.
Il compenso che il prestatore riceve non può mai essere inferiore ai 36 euro per 4 ore di lavoro. La paga oraria non può mai essere inferiore ai 9 euro l’ora anche se il compenso può essere fissato tra le parti anche in un importo più alto.
Chi non può usare la prestazione occasionale?
La legge prevede limiti all’utilizzo di questa tipologia di contratto e nello specifico non può essere usato da:
- chi ha più di 10 dipendenti a tempo indeterminati;
- per imprese dell’edilizia e settori affini;
- per imprese che effettuano attività di escavazione, in miniere, cave e torbiere;
- da chi esegue appalti per servizi o opere;
- da imprese del settore agricolo.
Non possono utilizzare la prestazione occasionale i datori di lavoro che con il prestatore abbiano avuto un rapporto di lavoro subordinato o di co.co.co. nei 6 mesi precedenti.
Pubbliche amministrazioni, quando possono usare la prestazione occasionale 2024
Per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni va sottolineato che questa tipologia di contratto può essere utilizzata solo e soltanto per esigenze eccezionali e per attività specifiche che sono:
- progetti speciali in cui utilizzare come prestatori soggetti in stato di povertà, disabili, detenuti, tossicodipendenti o chi fruisce di ammortizzatori sociali;
- per svolgere lavori di emergenza in seguito a calamità naturali o eventi imprevisti;
- in caso di attività svolte per solidarietà o in collaborazione con altri enti o associazioni di volontariato;
- in caso si debbano organizzare manifestazioni culturali, caritatevoli, sportive o sociali.
Da sottolineare che nel caso delle pubbliche amministrazioni non si applica il divieto previsto per il datore di lavoro che ha alle dipendenze più di 10 lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato. Gli enti locali possono utilizzare la prestazione occasionale con gli stessi vincoli previsti per le pubbliche amministrazioni.
Lavoro agricolo con prestazione occasionale 2024
La Legge di bilancio 2023 ha stravolto completamente il lavoro agricolo. Per il lavoro agricolo si prevede una normativa del tutto diversa rispetto agli altri settori lavorativi. Si applica con la Legge di Bilancio 2023 un regime sperimentale valido per il biennio 2023 e 2024 che prevede precisi obblighi per il datore di lavoro e paletti per i prestatori. Limite fissato anche per le giornate lavorative che è possibile svolgere nell’anno solare fissa a 45.
Per maggiori informazioni rimandiamo all’articolo di approfondimento.
leggi anche
Lavoro occasionale agricoltura, limiti e vincoli
Lavoro sportivo 2023, cosa è cambiato?
Il Decreto Legislativo approvato del 7 luglio 2022 (163 del 5 ottobre 2022) modifica il D.Lgs numero 36 del 2021, ovvero uno dei decreti che attua la riforma dello sport e che prevedeva delle semplificazioni fiscali e contributive per le prestazioni professionali rese da collaboratori a società e associazioni sportive dilettantistiche.
Il Decreto in questione, pubblicato in GU a novembre, sarebbe dovuto entrare in vigore dal 1 gennaio 2023 ma la versione iniziale del decreto Milleproroghe ha fatto slittare l’entrata in vigore del decreto 36/2021 al 1 luglio 2023, decreto che ha portato a salire la soglia esentasse da 10.000 a 15.000 euro.
Con la legge di conversione del Milleproroghe si specifica che anche con l’entrata in vigore a metà anno, per il periodo di imposta 2023 la soglia esclusa dalla base imponibile Irpef resta fissata a 15.000 euro, così come previsto dal decreto 36/2021.
Oltre tale soglia non c’è più ritenuta per il primo scaglione fino a 20.658,28 di reddito ma si applica imposizione ordinaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA