L’Ocse stima una variazione nulla dell’economia italiana nel 2019 a causa dello stallo di consumi e investimenti. Il tallone d’Achille rimane il debito: “salirà al 135% del Pil con la politica espansiva del governo e senza riforme”
Pur meno gravi del previsto le previsioni Ocse sull’Italia per il 2019 rimangono negative.
Le stime aggiornate contenute nell’Economic Outlook dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico rivedono le stime sulla congiuntura italiana, ma peggiorano quelle sul debito.
Ocse sull’Italia: “crescita zero nel 2019”, consumi e investimenti al palo
L’Ocse conferma lo stallo dell’economia italiana, che nel 2019 registrerà una crescita pari a zero:
“Dopo la crescita di 0,7% con cui si è chiuso l’anno scorso, l’attesa sul 2019 è di una variazione nulla del prodotto interno lordo italiano, prima di una modesta ripresa a 0,6% il prossimo anno”
Bisogna precisare però che le nuove previsioni Ocse sono meno severe di quelle riportate nell’interim outlook pubblicato il 6 marzo scorso quando l’organizzazione sovrannazionale ipotizzava un Pil in calo di 0,2% quest’anno e in risalita di 0,5% nel 2020, una stima in entrambi i casi leggermente peggiore rispetto a quella di oggi.
«Un mercato del lavoro che fatica a ripartire e un aumento del tasso di risparmio privato rallentano i consumi, mentre la debolezza della domanda estera e le tensioni commerciali globali danneggiano le esportazioni» precisa l’Ocse nel rapporto, aggiungendo che la voce investimenti privati risente del clima di scarsa fiducia.
Ocse sull’Italia: debito tallone d’Achille, colpa del Governo
Rispetto alle attese di inizio aprile del rapporto monografico sull’Italia, le prospettive per i saldi di finanza pubblica risultano intanto lievemente migliorate per il deficit ma deteriorate per il debito, il vero tallone d’Achille dell’Italia e che sarà tema particolarmente caldo nel confronto tra Roma e Bruxelles che si riaprirà poco dopo le europee del fine settimana.
La previsione sul deficit/Pil è di 2,4% quest’anno e 2,9% il prossimo contro rispettivamente 2,5% e 3% dell’1° aprile, quella sul debito/Pil peggiora a 134,1% da 133,8% sul 2019 e a 135% da 134,8% per il 2020.
«La dinamica del disavanzo - spiega l’organizzazione basata a Parigi - è guidata dalla politica economica espansiva del governo giallo-verde e da una crescita economica che continua e languire».
Ultimo bullet point relativo all’Italia nel rapporto è legato al settore del credito. Gli esperti dell’Ocse apprezzano la dinamica positiva sul progressivo de risking dei crediti deteriorati in portafoglio alle banche, ma la ricetta Ocse evoca un piano di riforme ad ampio raggio volte a rilanciare la crescita, migliorare la credibilità di bilancio e ridurre i costi di funding delle banche.
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