Prezzo del petrolio in corsa: le quotazioni avanzano oltre l’1% oggi. Ma quanto durerà il recupero? Il greggio rischia di oscillare ancora: analisi e previsioni.
Prezzo del petrolio in rialzo: il greggio recupera e si mette in corsa oltre l’1%.
Cosa significa questa ripresa delle quotazioni dell’oro nero e quanto durerà? La materia prima più osservata dagli analisti continua a mostrare andamenti oscillanti, tra slanci di ottimismo e cadute verso l’incertezza.
Il motivo trainante è sempre uno: lo sviluppo della pandemia, con tutte le conseguenze legate alla ripresa della domanda di carburante.
Il prezzo del petrolio in aumento cosa nasconde davvero?
Prezzo del petrolio spinto da questi fattori
Le quotazioni del greggio mostrano slancio oggi, mercoledì 14 aprile.
I dati del settore hanno evidenziato che le scorte USA sono diminuite più del previsto e l’OPEC ha aumentato le sue prospettive per la domanda.
Tuttavia, i guadagni mantengono il freno tirato a causa delle preoccupazioni per il Covid e dell’aumento dell’offerta.
Nel dettaglio, alle ore 9.55, i future Brent sono in rialzo dell’1,13% a 64,39 dollari al barile e il prezzo WTI è di poco superiore a quota 60 con un balzo dell’1,23%.
La fiducia nella ripresa del settore energetico si basa essenzialmente sui segnali di una forte ripresa economica in Cina e negli Stati Uniti.
Dati incoraggianti provenienti dalle due maggiori potenze e il ritmo accelerato della campagna vaccinale negli USA sono fattori determinanti per il petrolio.
In più, un indebolimento del dollaro USA ha anche “fornito una leggera spinta al rialzo negli ultimi giorni, ma non c’è stato alcun importante impulso rialzista per liberare il greggio dal suo ristretto intervallo di scambio”, secondo l’analisi di Vanda Insights.
ING ha messo l’accento anche sull’Iran: l’annuncio della maggiore attività di arricchimento dell’uranio da parte di Teheran è stata “in qualche modo favorevole, suggerendo che un ritorno degli Stati Uniti all’accordo nucleare iraniano potrebbe essere lontano, così come la revoca delle sanzioni.”
La Repubblica Islamica ha fatto sapere che inizierà ad arricchire l’uranio fino al 60% di purezza dopo aver accusato Israele di sabotare un impianto nucleare chiave.
L’OPEC ha anche ottimizzato le sue previsioni per la crescita della domanda mondiale di petrolio nel 2021. Si stima che aumenterà di 5,95 milioni di barili al giorno (bpd), in aumento di 70.000 bpd rispetto alle previsioni del mese scorso. Tutto dipenderà dalla ritirata dei contagi e dalla ripresa dei viaggi.
Infine, fonti affermano che i dati dell’American Petroleum Institute hanno mostrato scorte di greggio in calo di 3,6 milioni di barili nella settimana terminata il 9 aprile, rispetto alle stime per un calo di circa 2,9 milioni di barili dagli analisti intervistati da Reuters.
Tutto questo basterà a mantenere lo slancio del prezzo del petrolio?
Intanto, alle ore 10.18 del 14 aprile le quotazioni avanzano ancora: WTI a 61,10 dollari al barile (+1,53%) e Brent a 64,61 dollari al barile (1,46%).
Quali ombre sul greggio?
L’incertezza domina ancora il settore energetico. Non mancano ombre che potrebbero di nuovo offuscare i rialzi delle quotazioni.
Le preoccupazioni per lo stallo del lancio di vaccini in tutto il mondo e le crescenti infezioni in India e Brasile hanno rallentato l’avanzata del mercato. E, di conseguenza, posto ostacoli alla ripresa della domanda di greggio.
Vandana Hari, analista energetico di Vanda Insights, ha sottolineato su Reuters:
“Le continue battute d’arresto sull’introduzione dei vaccini e i casi globali che si avvicinano al picco di gennaio è probabile che mantengano un fermo limite all’ascesa del greggio a breve termine...”
Non sono stati del tutto archiviati, inoltre, i rischi di un surplus di offerta. L’aumento della produzione di petrolio negli Stati Uniti e della possibile estrazione dall’Iran suona l’allarme, visto che si aggiungerebbe alla maggiore fornitura programmata dall’OPEC.
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