Il Sudafrica è nel caos a causa delle violente manifestazioni di protesta a seguito dell’arresto dell’ex presidente Zuma: a pesare sarebbe anche la forte crisi economica che sta colpendo il Paese.
Il Sudafrica è piombato caos dopo l’arresto di Jacob Zuma, l’ex presidente condannato a 15 mesi di carcere per oltraggio alla corte: in un processo dove è accusato di corruzione, ha deciso di non presentarsi alle udienze.
Da giorni nel paese africano si stanno susseguendo violente manifestazioni di protesta da parte dei sostenitori di Zuma, sfociate in autentici saccheggi tanto che molti negozi e centri commerciali stanno preferendo tenere le proprie serrande abbassate.
Al momento sarebbero 72 i morti a seguito delle proteste in Sudafrica. Per il Governo, la maggior parte dei decessi è stata causata dalla calca che si è creata durante i saccheggi, mentre i danni alle attività commerciali secondo il NYT al momento ammonterebbero a decine di milioni di dollari.
Stando a diversi analisti, i motivi di queste proteste in Sudafrica non sarebbero riconducibili soltanto all’arresto di Zuma, ma andrebbero ricercate nella crisi economica causata dal Covid che sta colpendo il Paese.
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Jacob Zuma è con ogni probabilità il politico più importante della storia recente del Sudafrica. Membro del Congresso Nazionale Africano, il partito che ha tra i suoi fondatori Nelson Mandela, ha guidato il Paese dal 2009 al 2018, mentre dal 1999 al 2005 è stato vicepresidente.
Alle elezioni del 2009 è diventato Presidente con il 65% dei voti, replicando poi nel 2014 con il 62%. A seguito di diverse accuse di corruzione, nel 2018 ha però abbandonato la carica. Nonostante il processo e la condanna a 15 mesi per oltraggio, Zuma senza dubbio gode ancora di una forte popolarità.
L’attuale presidente Cyril Ramaphosa, anche lui dell’ANC, ha duramente condannato le proteste degli ultimi giorni, anche se si potrebbe trovare in difficoltà visto che Jacob Zuma è un suo compagno di partito.
Nel frattempo le proteste e le violenze continuano in Sudafrica senza che l’esercito sia ancora intervenuto, come invece è stato promesso da Ramaphosa in un discorso televisivo alla nazione.
L’arresto di Zuma potrebbe essere però soltanto un pretesto, con i manifestanti che starebbero sfogando tutta la loro rabbia derivante dalla crisi economica che sta colpendo il Sudafrica dopo lo scoppio della pandemia.
L’aumento della disoccupazione, un cittadino sudafricano su tre al momento sarebbe senza lavoro, provocato dalla forte contrazione dell’economia sarebbe così la vera miccia delle proteste: se le violenze dovessero continuare, la situazione potrebbe sfuggire di mano a un Ramaphosa che deve fare i conti anche con un malcontento generale sempre più diffuso nei suoi confronti.
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