Quale influenza avrà Biden sulla Federal Reserve?

Pierandrea Ferrari

16/12/2020

Il democratico Joe Biden si prepara a solcare la soglia della Casa Bianca. Ma quale sarà l’impatto della sua amministrazione sulla Federal Reserve?

Quale influenza avrà Biden sulla Federal Reserve?

Quale influenza eserciterà sulla Federal Reserve il prossimo Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, una volta solcata la soglia della Casa Bianca?

L’interrogativo sorge a poche ore dalla riunione di dicembre della banca centrale statunitense, che dovrà decidere se seguire la scia delle decisioni maturate dalla BCE la scorsa settimana – ovvero un ampliamento del Qe pandemico – o mantenere la linea fin qui dettata sul programma di acquisto di obbligazioni.

Le ipotesi avanzate sinora sul futuro orientamento della Fed hanno offerto spesso scenari contrastanti, ma c’è un punto sul quale gli osservatori tendono a concordare: con la vittoria dei democratici alle ultime elezioni presidenziali, è probabile che assisteremo ad un disgelo dei rapporti tra i vertici della Banca centrale e la Casa Bianca, inquinati negli ultimi quattro anni dalle schermaglie tra Jerome Powell – Presidente Fed – e Donald Trump.

Fed: cosa cambia con Biden alla Casa Bianca?

Mancano ormai poche settimane all’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca. A lungo la tradizionale cerimonia di Capitol Hill è sembrata in bilico, a causa dell’ostruzionismo di Donald Trump e della pioggia di ricorsi che ne sono conseguiti, ma l’ammissione della sconfitta da parte di Mitch McConnell, leader dei senatori repubblicani, ha fugato due giorni fa i dubbi residui che aleggiavano su Washington.

Ora, è tempo di mettere sotto la lente l’agenda che Biden porterà con sé nello studio ovale. Indubbiamente, gli sforzi della nuova amministrazione democratica ruoteranno – almeno in un primo momento - intorno al fronte pandemico, cercando di intervenire tempestivamente a sostegno di un’economia martoriata dalla crisi in atto.

Anche se, in questa ottica, l’attenzione è focalizzata prevalentemente sulla definizione di un nuovo pacchetto di stimoli fiscali da parte del Congresso, le manovre di Joe Biden tese a condizionare l’orientamento della Federal Reserve potrebbero avere un notevole impatto nell’arco dei prossimi anni.

In tal senso, appaiono cruciali le decisioni che il Democratico maturerà in merito alla composizione del consiglio d’amministrazione della banca centrale. Sono sette i membri del board della Fed, tradizionalmente nominati dal Presidente e confermati, in seguito, dal Senato. Considerati i posti attualmente vacanti, Joe Biden potrebbe ritrovarsi a nominare fino a tre membri dopo il suo insediamento, mettendo indirettamente le mani sulla politica dei tassi (finora ai minimi) della banca centrale.

Ma la politica monetaria, secondo le previsioni, dovrebbe mantenersi sostanzialmente inalterata. Di questo avviso Tony Rodriguez, analista di Nuveen, che ai microfoni della CNN ha parlato della necessità della Fed di “conservare un atteggiamento “dovish” per convincere i mercati che sarà fatto di tutto per supportare l’economia”.

Attese novità, invece, sul fronte dei regolamenti bancari. Quest’ultimi, inaspriti dopo la crisi finanziaria del 2008, sono stati allentati dalla Fed, sebbene in misura minore rispetto a quanto atteso dalla base repubblicana. Lecito aspettarsi un ritocco da parte dei democratici, che già avevano criticato l’intento del vicepresidente della banca centrale, Randal Quarles, di smantellare l’impianto originario.

Chi nominerà Biden alla guida della Fed nel 2022?

C’è poi la partita che riguarda la successione di Jerome Powell alla Presidenza della Federal Reserve. Il mandato del banchiere scadrà solo nel 2022, ma le voci sulla futura leadership della banca centrale si rincorrono da tempo.

Sul tavolo una conferma dello stesso Powell, il cui lavoro sul fronte pandemico è stato sin qui apprezzato dal Presidente in pectore. In questa ottica, Joe Biden finirebbe per seguire la strada già battuta da Barack Obama, che nel 2009 – nel pieno di una crisi economico-finanziaria di enormi proporzioni – scelse di rinnovare la fiducia Ben Bernanke.

Tuttavia, non è escluso che il Democratico ordini un cambio di rotta al vertice della Fed. In questo caso, il modello di riferimento sarebbe proprio Donald Trump, che spense le ambizioni di un secondo mandato di Janet Yellen – ora a capo del Tesoro – per consegnare le chiavi della banca centrale all’attuale Presidente.

In lista il nome di Lael Brainard, attualmente governatore della Fed, che poche settimane fa è uscito sconfitto dalla corsa per il ministero dell’Economia, ma anche Roger Ferguson, ex vicepresidente della banca centrale che ha recentemente consegnato le sue dimissioni da CEO di TIAA.

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