Quali tamponi sono validi per ottenere il green pass

Fiammetta Rubini

20 Settembre 2021 - 13:42

Oggi si può ottenere il green pass con tampone molecolare o rapido antigenico, mentre test fai-da-te e sierologico non sono validi. Anche i tamponi salivari sono accettati per il certificato, ma non tutti.

Quali tamponi sono validi per ottenere il green pass

Oggi senza green pass in Italia non si può più andare (quasi) da nessuna parte.

Già richiesto per entrare a scuola, prendere treni e aerei, consumare al tavolo dentro ristoranti e locali, per andare in palestra, in piscina, al cinema, nei musei e a teatro e nelle sale da gioco, oltre che per partecipare a spettacoli e concorsi pubblici, dal 15 ottobre il green pass obbligatorio sarà esteso a tutti i luoghi di lavoro sia pubblici che privati.

Oltre al vaccino e all’attestato di guarigione dal virus, si può ottenere il green pass con il tampone negativo. Ma quali tamponi sono validi per il rilascio della certificazione verde Covid-19? Vanno bene tutti i test? Ad esempio, dopo essersi sottoposti a un test sierologico o a un tampone fai-da-te si potrà andare a cena al ristorante, a un concerto o al lavoro mostrando l’esito negativo? La risposta è “No”. Vediamo dunque quali sono i tamponi da fare per avere il green pass, quali non sono riconosciuti, quanto dura il green pass tramite tampone e chi attesta la sua validità.

Green pass: quali tamponi sono validi per averlo

Come viene precisato sul sito ufficiale, il green pass tramite tampone in Italia viene rilasciato dopo che si risulta negativi a un test molecolare o antigenico rapido, validi rispettivamente 72 e 48 ore.

A partire dal 19 settembre, come previsto dalla Legge 16 settembre 2021, n. 126, anche il test salivare molecolare si aggiunge alle tipologie di test valide per ottenere la certificazione verde Covid-19 in Italia.

Entrando nello specifico, ecco quali sono i tamponi validi per ottenere il green pass in Italia:

  • Tampone molecolare

Il tampone molecolare permette di rilevare la presenza di materiale genetico (RNA) del virus. Questo tipo di test è effettuato su un campione di secrezioni respiratorie, generalmente un tampone naso-faringeo. Può essere prescritto dal medico di base o dal pediatra in caso di sintomi sospetti o contatto stretto con caso positivo, si effettua presso i drive-in delle strutture sanitarie convenzionate e in questo caso il costo è a carico del SSN. Altrimenti ci si può rivolgere a centri diagnostici privati e senza ricetta, a pagamento (il costo si aggira tra i 70 e i 100 euro).

  • Tampone antigenico rapido

Questo test effettuato tramite tamponi nasali, orofaringei o nasofaringei permette di evidenziare anche nell’arco di una decina di minuti la presenza di componenti (antigeni) del virus. Deve essere effettuato da operatori sanitari o da personale addestrato che ne certifica il tipo, la data in cui è stato effettuato e il risultato e trasmette i dati per il tramite del Sistema Tessera Sanitaria alla Piattaforma nazionale-DGC per l’emissione della Certificazione verde Covid-19. Il tampone rapido si può fare in farmacia o presso un laboratorio privato al costo di circa 20 euro, ma con il decreto che estende a tutti i lavoratori l’obbligo di green pass dal 15 ottobre è stata introdotta la novità dei tamponi antigenici rapidi a prezzo calmierato per tutti nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d’intesa. In questo caso i tamponi costeranno 8 euro per i minorenni e 15 euro per tutti gli altri che decideranno di non vaccinarsi.

  • Test salivare molecolare

Il test salivare, che può essere rapido o molecolare, consiste nel rilevamento di un campione di saliva dal cavo orale o faringeo. L’uso della saliva per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 prevede un metodo di raccolta non invasivo e può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione qualora non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei. Inoltre, data la semplificazione della tecnica di prelievo, i test salivari possono rappresentare uno strumento utile per il monitoraggio e controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 per i bambini e in ambito scolastico.

Questo test è ritenuto affidabile nel caso in cui il tampone si faccia perché si accusano dei sintomi. Nella circolare del Ministero della Salute dello scorso maggio firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza si specifica infatti che la sensibilità di questo tampone diminuisce dopo 5 giorni dall’inizio dei sintomi. Va quindi effettuato quando iniziano febbre, tosse, spossatezza o sintomi riconducibili al Covid-19.

Negli individui asintomatici l’uso dei test salivari è preferibile nel caso di soggetti sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo, per aumentare l’accettabilità di test ripetuti, in particolare se vengono sottoposti a screening individui molto anziani o disabili, o in caso di carenza dei tamponi.

Quanto vale il green pass con tampone

Dopo aver ottenuto un risultato negativo ad uno di questi test sarà possibile ottenere il green pass che avrà una durata di 72 ore nel caso di tampone molecolare, e di 48 ore nel caso di test rapido e salivare dal momento del prelievo. Trascorso questo lasso di tempo il documento non sarà più valido e dunque sarà necessario sottoporsi ad un nuovo tampone.

L’autenticità e la validità del green pass sono verificate in Italia attraverso l’app VerificaC19, che chiunque può scaricare sul proprio dispositivo e utilizzare per scansionare il QR Code e vedere se è valido o no.

Tamponi non validi per il green pass

Ma passiamo ora a vedere quali sono i test che non sono validi e che non permettono di avere la certificazione verde. Al momento il Ministero della Salute precisa che ai fini del green pass non valgono:

  • autotest rapidi
  • test salivari antigenici rapidi
  • test sierologici

Tampone fai-da-te e green pass

I tamponi rapidi fai-da-te che si comprano in farmacia, al supermercato o online al costo di 6-15 euro circa sono affidabili (se usati correttamente), però non sono ritenuti validi ai fini del rilascio del green pass. Questo perché vengono autosomministrati a casa dal diretto interessato, senza il controllo di operatori sanitari o personale addestrato. Non vale nemmeno farsi il tampone fai-da-te a casa e comunicare l’esito al proprio medico per farsi rilasciare l’attestato di negatività per entrare nei posti in cui è obbligatorio il certificato.

Argomenti

Iscriviti a Money.it