Il caldo record in Canada che sta provocando incendi e centinaia di morti mostra chiaramente le conseguenze dirette del cambiamento climatico. Siamo ancora in tempo per fermare il riscaldamento globale e quanto costerebbe?
Negli ultimi giorni si è assistito ad un’ondata di caldo record in Canada, con le temperature che hanno sfiorato quota 50°, provocando un grave incendio e centinaia di morti nella British Columbia.
Le immagini di quanto è successo a Lytton, con le fiamme che hanno bruciato il 90% degli edifici del piccolo paesino canadese, stanno facendo il giro del mondo, facendo comprendere in maniera chiara le gravi conseguenze dirette del riscaldamento globale sulla vita delle persone.
Lytton ha infatti registrato la temperatura più alta di sempre nella storia del Canada, con 49,6° raggiunti, provocando quindi il disastro naturale che ha inghiottito la cittadina in un “muro di fuoco”, come ha dichiarato il sindaco Jan Polderman, affermando inoltre come una volta che si riuscirà a spegnere l’incendio “non resterà più molto di Lytton”.
Al tempo stesso, l’intera regione della British Columbia negli ultimi 5 giorni ha registrato 486 morti, circa tre volte la media di 165 che si è osservata negli anni precedenti. Decessi che secondo il capo medico legale del luogo Lisa Lapointe sono direttamente riconducibili al caldo estremo.
Un quadro decisamente preoccupante, soprattutto se collegato all’allarme dell’ONU sulla possibilità che la siccità diventi la prossima crisi globale dopo la pandemia da Covid-19. L’interrogativo che in molti si pongono è quindi se sia ancora possibile fermare il riscaldamento globale e, in caso di risposta affermativa, quanto costerebbe.
Quanto costa fermare il riscaldamento globale?
Non esiste un’unica risposta a tali questioni, poiché gli esperti che indagano sul cambiamento climatico spesso non sono completamente d’accordo tra di loro.
Il motivo di tali differenze di vedute è legato in particolare al fatto che le variabili e i conseguenti effetti a catena sono così tanti da considerare, che spesso si arriva a conclusioni divergenti.
Una cosa è certa. Per fermare questo fenomeno, il quale rappresenta il più grande rischio per il futuro del pianeta terra anche a livello finanziario, come riportato dalle maggiori banche centrali occidentali, sono necessarie cifre da capogiro e un impegno che coinvolga tutti i Paesi a livello globale.
Ad esempio GlobalGiving, una delle più importanti organizzazioni no profit mondiali che supporta a sua volta altre ONG, ha riportato recentemente in un documento pubblicato sul proprio sito come, nei prossimi 20 anni, si dovrà mettere sul piatto una cifra compresa tra 300 miliardi di dollari e 50 trilioni di dollari.
Un range sicuramente molto ampio, da riportare ad una differenza di vedute tra chi sostiene che l’unica maniera per stoppare il riscaldamento globale sia tornare a pratiche agricole preindustriali e chi, al contrario, afferma come sia necessario investire nella tecnologia verde.
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