Quota 100 potrebbe far perdere automaticamente il diritto alla Naspi; c’è però un precedente che fa ben sperare.
Il raggiungimento dei requisiti per Quota 100 potrebbe comportare la perdita della Naspi, l’indennità di disoccupazione riconosciuta a chi perde il lavoro per cause non imputabili alla propria volontà. Si tratta di una possibile novità introdotta dal decreto che riforma le pensioni e introduce Quota 100, sul quale però si attende un chiarimento da parte dell’Inps e del Ministero del Lavoro.
Andiamo con ordine: come noto il decreto 4/2019 aggiunge alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata una nuova opzione per il pensionamento anticipato: Quota 100, accessibile al raggiungimento dei 62 anni di età e dei 38 anni di contributi.
Di conseguenza, anche Quota 100 si potrebbe aggiungere alle due cause di decadenza della Naspi descritte dal D.lgs 22/2015 che disciplina l’indennità di disoccupazione. Qui, infatti, si legge che indipendentemente dalla durata della Naspi, questa si perde al compimento dei 67 anni di età (se il lavoratore ha maturato 20 anni di contributi) oppure al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contribuzione (uno in meno per le donne). Insomma, la Naspi si perde quando il disoccupato acquisisce il diritto alla pensione, sia se di vecchiaia che anticipata.
Lo stesso, quindi, potrebbe valere per Quota 100, con Inps e Ministero del Lavoro che al più presto dovranno fornire delucidazioni in merito a questa possibilità. Fate bene attenzione: se così fosse, per la perdita della Naspi non è necessario che facciate domanda per andare in pensione con Quota 100, poiché l’indennità di disoccupazione decadrebbe fin dal raggiungimento dei requisiti.
Novità pensioni: con Quota 100 si perde la Naspi?
C’è la possibilità, seppur non ancora ufficializzata dalle istituzioni, che al raggiungimento dei requisiti di Quota 100 - 62 anni di età e 38 anni di contributi - scatti la decadenza dell’indennità di disoccupazione.
Ciò avverrebbe anche nel caso in cui il disoccupato non fosse intenzionato ad accedere a Quota 100. Anche se il disoccupato non fa domanda per Quota 100 potrebbe perdere la Naspi; andare in pensione in anticipo, quindi, potrebbe essere la soluzione più conveniente.
A tal proposito ricordiamo che per la pensione di vecchiaia e per quella anticipata la Naspi decade dal momento in cui si verifica l’evento che la determina e di conseguenza si è obbligati a restituire tutte le somme indebitamente percepite.
Prendiamo come esempio un disoccupato che al compimento dei 62 anni ne ha già maturati 38 di contributi; questo però, decide di aspettare un anno prima di fare domanda per Quota 100 visto che può percepire la Naspi per altri 12 mesi. Ebbene, se i nostri dubbi fossero confermati dall’Inps, ciò non sarebbe possibile poiché la Naspi decadrebbe al momento del raggiungimento dei suddetti requisiti.
In realtà, la Naspi non andrebbe persa al compimento dei 62 anni, bensì nel momento in cui decorre la pensione; quindi, bisogna tenere conto dei tre mesi della finestra mobile. Nel caso di specie, quindi, il disoccupato sarebbe chiamato a restituire 9 mesi di Naspi indebitamente percepiti dopo la maturazione del diritto al pensionamento con Quota 100.
Perché Quota 100 potrebbe non far perdere la Naspi
C’è anche la possibilità, però, che questi dubbi siano infondati ossia che Quota 100 non faccia perdere la Naspi.
D’altronde, con la circolare 142/2015 l’Inps ha fatto chiarezza sulla compatibilità tra l’indennità di disoccupazione e l’Opzione Donna: nel dettaglio, visto che quest’ultima si deve intendere come un regime facoltativo, la Naspi non si perde automaticamente al raggiungimento dei requisiti necessari (58 anni di età e 35 di contributi).
La perdita dell’indennità, infatti, avviene solamente con la prima decorrenza utile della pensione nei confronti di quelle lavoratrici che ne hanno fatto domanda; in tal caso, inoltre, questa non deve restituire i ratei Naspi percepiti nel periodo che va dalla maturazione dei requisiti per Opzione Donna alla decorrenza della stessa.
Lo stesso ragionamento potrebbe valere per Quota 100, ma dovrà essere l’Inps - o comunque il Ministero del Lavoro - a fare chiarezza in merito.
Quindi, se per Quota 100 dovesse valere quanto stabilito dall’Inps per Opzione Donna il disoccupato sarebbe libero di decidere, al compimento dei 62 anni e al raggiungimento dei 38 anni di contributi, se e quando fare domanda per il pensionamento anticipato. Qualora decidesse di farla, però, non potrebbe cumulare la pensione con la disoccupazione; di conseguenza, la Naspi decadrebbe nel mese stesso in cui decorre la pensione, con il neo pensionato che perlomeno non dovrà restituire quanto percepito nei mesi precedenti.
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