No alla classica recita di Natale per i bambini dell’asilo: il divieto in una scuola materna in provincia di Ancona. Il motivo? “È discriminatoria per i non cattolici”.
“La recita di Natale a scuola discrimina i bambini che non sono cattolici”: è stato motivato così il divieto imposto dalla scuola dell’infanzia Gianni Rodari (che fa parte dell’istituto comprensivo Carlo Urbani) di Maiolati Spontini (Ancona). Niente recita di Natale per i bimbi dell’asilo, cancellata perché ritenuta offensiva per i piccoli di altre religioni.
I bambini aspettavano con ansia di poter salire sul palco ed esibirsi in canti, balli e rappresentazioni a tema Natale condividendo il divertimento con tutti i loro compagni (cattolici e non), e non pensavano certo che sarebbe stata la presenza dei loro compagni stranieri a compromettere lo svolgimento dell’iniziativa. Invece la messinscena di Natale con la grotta, i pastorelli e i re Magi non si farà: le maestre hanno spiegato che per i bimbi di altre fedi, una recita di questo tipo potrebbe essere offensiva e urtare la sensibilità religiosa delle loro famiglie.
Recita di Natale annullata all’asilo: la risposta dei genitori
Non l’hanno presa bene i genitori, stizziti e amareggiati. “I nostri bambini non potranno fare la recita di Natale perché discriminatorio nei confronti dei bimbi non cattolici, ma vi sembra normale?” chiedono interdetti. La decisione degli insegnanti, inoltre, stride un po’ in una realtà come quella del paesino dell’anconetano, che ha profonde radici cristiane e da sempre abituato a rappresentazioni della natività nel periodo natalizio.
Niente recita di Natale a scuola: non è la prima volta
Già l’anno scorso la decisione di una scuola di Terni di non far realizzare il presepe vivente agli alunni per non disturbare culture religiose non cristiane presenti nell’istituto è stata oggetto di polemiche. In quell’occasione è intervenuta anche l’assessora della Lega criticando la scelta della preside, la quale però ha precisato: “il termine vietare è assolutamente inappropriato e il tema non dovrebbe essere all’ordine del giorno degli interessi di un assessore”. Inoltre, ha ribattuto la dirigente scolastica, “in tutte le scuole della nostra direzione vengono fatti presepi e canti natalizi, dunque il rispetto è totale per tutte le sensibilità, anche religiose. Ma senza superare certi limiti e seguendo le regole base imposte dal principio di laicità della scuola”.
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