Il Governo scopre le carte: i soldi del Recovery Fund arriveranno in 6 tranche annuali, e le sovvenzioni sono minori del previsto
Quando arrivano i soldi del Recovery Fund? È la domanda che l’Italia si fa sin da quando la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato l’enorme piano per risollevare le sorti delle economie europee dalla crisi causata dalla pandemia di coronavirus.
Diversi esponenti del Governo hanno più volte fatto appello all’Europa affinché i soldi del Next Generation EU, di cui il Recovery è colonna portante, arrivino al più presto. Ma in realtà è già tutto scritto.
Quando arrivano davvero i soldi del Recovery Fund?
Senza grandi titoli sui giornali, l’approvazione della Nota di Aggiornamento al DEF (NADEF) al Senato di ieri sera ha svelato come e quando arriveranno i soldi del Recovery Fund.
A pagina 12 della NADEF, infatti, una semplice tabella (non presente nella bozza iniziale) mostra che i fondi saranno spalmati su 6 anni dal 2021 al 2026. Ciò avverrà secondo l’accordo siglato fra Governo Conte e la Commissione.
Il Recovery Fund non servirà all’emergenza COVID
Che il piano di ripresa fosse un intervento concepito in maniera strutturale per permettere alle economie europee di stare al passo con il resto del mondo sul fronte della digitalizzazione e dell’economia verde era noto.
Le 6 tranche con cui arriveranno i soldi, però, fanno supporre che il Recovery Fund non potrà servire a proteggere migliaia di lavoratori e aziende dall’impatto immediato dell’emergenza COVID-19.
A rafforzare questa sensazione è il fatto che la prima tranche è in realtà la più esigua. E la prima è quella che arriverà nel pieno della seconda ondata di coronavirus - ammesso che venga erogata nei primi mesi dell’anno.
Recovery Fund, sovvenzioni ridotte all’Italia
L’anno prossimo, infatti, l’Europa darà all’Italia 10 miliardi di euro in sovvenzioni e altri 11 in prestiti, per un totale di 21 miliardi. Nel 2022, arriveranno 33,5 miliardi, l’anno successivo 41.
Le sovvenzioni supereranno i prestiti soltanto nel 2023, mentre nel 2026 le sovvenzioni saranno ormai esaurite. Il totale alla fine sarà di 65,4 miliardi di sovvenzioni e 127,6 miliardi di prestiti. Di conseguenza i trasferimenti all’Italia sono stati ridotti di altri €16 miliardi rispetto a quanto annunciato precedentemente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA