Il Recovery Plan italiano ha ricevuto il primo via libera dalle istituzioni europee. L’approvazione della Commissione al Pnrr apre nuovi scenari per l’Italia. Che succede adesso?
Recovery Plan italiano promosso e approvato: è arrivato il primo e importante via libera da parte della Commissione Europea al Pnrr.
Con la visita ufficiale a Roma di Ursula Von der Leyen il 22 giugno inizia la svolta e l’Italia fa un significativo passo in avanti verso i 191,5 miliardi di Bruxelles per rilanciare il Paese.
Cosa significa che il Recovery Plan italiano è stato approvato e cosa succede ora?
Recovery Plan: Italia promossa. Cosa significa?
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia, che contiene il prezioso e ambizioso progetto di riforma e rilancio del sistema Paese, ha ottenuto il primo via libera.
Sono diversi gli step che ogni Stato UE dovrà superare per ricevere man mano le risorse europee. Il primo consiste nella luce verde da parte della Commissione Europea, dopo una attenta valutazione di quanto previsto nei piani.
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Dopo questa preliminare e minuziosa analisi, il Recovery Plan italiano ha ricevuto l’approvazione di Bruxelles.
Nello specifico, il piano nazionale ha risposto positivamente agli 11 criteri di valutazione della Commissione, che comprendono: impatto duraturo delle misure; coerenza con le raccomandazioni specifiche per Paese; tappe e obiettivi di riforme e investimenti chiari e realistici; soddisfazione dell’obiettivo del 37% di spesa per il clima e del 20% di spesa per il digitale; rispetto del principio di non danno significativo; adeguato meccanismo di controllo e verifica e plausibilità delle informazioni sui costi.
Per ogni tema analizzato, la Commissione attribuisce dei voti da A a C. La pagella dell’Italia è stata molto positiva: 10 A e una sola B, relativa alla questione dei costi (nessun Paese finora ha ottenuto voto pieno in questo ambito).
L’istituzione UE ha sostenuto il Recovery Plan italiano, giudicandolo coerente ed efficace negli obiettivi chiave. Così si legge nella valutazione ufficiale:
“[Il Pnrr ] rappresenta una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale...rafforza il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, e la resilienza economica, sociale ed istituzionale”
Ursula Von der Leyen ha salutato questa tappa storica per il Belpaese commentando: “Il piano aiuterà a ricostruire l’economia italiana e a renderla più resiliente. E un’Italia forte rende più forte l’Europa! Sono orgogliosa che NextGenerationEU aiuterà il popolo italiano a guardare al futuro con fiducia e ambizione”
Raggiunta questa significativa tappa, il piano italiano può ben sperare di essere sbloccato entro luglio, con l’esborso dell’anticipo da circa 25 miliardi di euro.
Pnrr italiano: primo via libera, cosa succede adesso?
Secondo l’iter stabilito da Bruxelles, il percorso dei piani nazionali non è ancora finito.
Per essere davvero promosso ufficialmente e far scattare l’erogazione dell’anticipo del 13% delle risorse richieste, i progetti nazionali dovranno aspettare luglio.
Nel dettaglio, cosa succede ora al Recovery Plan italiano?
La Commissione ha emesso una sua valutazione, che dovrà arrivare come proposta al Consiglio Europeo. A questo punto, con il via libera del Consiglio (che ha massimo 4 settimane per pronunciarsi), la Commissione concluderà la convenzione di finanziamento e, se del caso, la convenzione di prestito con lo Stato membro interessato.
Dopo tale firma, l’istituzione guidata dalla Von der Leyen verserà il prefinanziamento del 13% allo Stato membro interessato “per quanto possibile” entro due mesi.
Ciò significa che i primi pagamenti di prefinanziamento potrebbero iniziare a luglio. Il Recovery Plan italiano, quindi, dovrebbe diventare operativo con i primi 25 miliardi di euro entro l’estate.
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