Il Reddito di Cittadinanza cambia nel 2022: perché non è una cattiva notizia

Simone Micocci

11 Agosto 2021 - 12:00

Reddito di Cittadinanza, si va verso una modifica a partire dal 1° gennaio 2022: potrebbe, però, non essere una cattiva notizia.

Il Reddito di Cittadinanza cambia nel 2022: perché non è una cattiva notizia

Il Reddito di Cittadinanza cambierà, probabilmente già dal 2022 in quanto le novità dovrebbero essere finanziate dalla prossima Legge di Bilancio. Il dibattito inizierà tra settembre e ottobre e l’obiettivo è quello di migliorare una misura che ancora oggi fa discutere (tanto che c’è chi lo vorrebbe cancellare).

Chi oggi prende il Reddito di Cittadinanza, però, teme i cambiamenti che potrebbero essere attuati, in quanto vi è la possibilità che la normativa venga resa più severa, fissando dei paletti aggiuntivi che potrebbero impedire l’accesso alla misura.

Va detto che al momento sono più le ipotesi che le certezze: ma esiste comunque più di un motivo per cui il cambio del Reddito di Cittadinanza in realtà potrebbe essere una buona notizia.

Reddito di Cittadinanza: il Governo Draghi punta sulla misura

Già solo il fatto che ci sia l’intenzione di mettersi seduti intorno a un tavolo per decidere del futuro del Reddito di Cittadinanza dimostra che il Governo Draghi - che va detto che questa misura se l’è ritrovata e non l’ha voluta direttamente - intende comunque puntarci.

D’altronde il Presidente del Consiglio nei giorni scorsi è stato chiaro a riguardo ribadendo che “condivide appieno il principio alla base del Reddito di Cittadinanza”, riconoscendo la necessità di erogare un sostegno economico alle famiglie che vivono in una situazione di difficoltà. Anche perché, in caso di abolizione del RdC l’Italia tornerebbe a essere uno dei pochi Paesi a non avere a disposizione uno strumento di lotta universale alla povertà.

Un principio ribadito più volte anche dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando il quale, rispondendo ai numerosi attacchi al RdC, ha sottolineato che la misura non è in discussione, non escludendo però dei miglioramenti.

Reddito di Cittadinanza, la riforma: importo più alto e a più persone

Uno dei problemi del Reddito di Cittadinanza è che questo non arriva a tutti coloro che ne avrebbero necessità. Lo confermano i dati: nel 2020 - nonostante 1,3 milioni di famiglie (3 milioni complessivi di persone) lo abbiano percepito - le famiglie in condizione di povertà assoluta, e quindi non in grado di acquistare un paniere di beni e servizi sufficiente per uno standard di vita minimamente accettabile, sono persino aumentate a 2 milioni.

Cosa ci dice questo? Che il Reddito di Cittadinanza non è stato in grado di dare una risposta a tutte le famiglie in difficoltà. Per questo motivo potrebbe esserci un cambio dei requisiti di accesso alla misura, con l’intenzione di andare a coinvolgere tutti quei poveri che ancora oggi vengono “lasciati soli”. D’altronde lo slogan con cui il Reddito di Cittadinanza fu presentato era chiaro: “Aboliremo la povertà”. Esagerato sicuramente, ma almeno bisogna avvicinarsi a questa intenzione.

Altra possibilità, della quale si dovrà discutere, è quella per cui anche l’importo del Reddito di Cittadinanza potrebbe essere rivisto, al rialzo, per le famiglie più numerose. Anche questa potrebbe essere appunto una buona notizia per sperare in una riforma.

Reddito di Cittadinanza: migliorati i percorsi di reinserimento

Uno dei punti più discussi è quello riguardante la capacità del Reddito di Cittadinanza di reinserire i beneficiari all’interno del mercato del lavoro. Va detto che giudicare una tale politica in piena pandemia, quando tra l’altro è stato imposto alle aziende di non licenziare (figuriamoci se queste avevano intenzione di assumere), non è di certo il massimo.

Tuttavia, migliorare la politica attiva è comunque possibile andando ad esempio a migliorare i percorsi di formazione (che va detto, oggi sono alquanto carenti). Anche in questo caso, dunque, sarebbe una buona notizia perché allora sì che il Reddito di Cittadinanza riuscirebbe a dare anche risposte a chi vorrebbe sfruttare questo periodo per formarsi e avere maggiori possibilità di trovare un impiego.

Reddito di Cittadinanza: serve perfezionare i controlli

Non se ne parla abbastanza, ma va detto che è assolutamente necessario perfezionare i controlli così da scovare tutti coloro che prendono il Reddito di Cittadinanza pur non avendone diritto. È paradossale, infatti, che oggi ci siano delle famiglie in difficoltà economica che non riescono ad accedere alla misura e altre che invece ne beneficiano pur non avendone effettivamente diritto.

Nel 2021 il Reddito di Cittadinanza costerà 10 miliardi di euro: tanti, per questo è dovere delle istituzioni accertare che effettivamente questi soldi vadano a coloro che ne hanno urgentemente bisogno.

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