Reddito di cittadinanza: nel 2022 sospensione del beneficio per la maggior parte degli attuali beneficiari. Ecco a cosa prestare attenzione.
Tra qualche mese sarà il terzo anniversario del reddito di cittadinanza: in vigore dal marzo del 2019, questo nel 2022 “festeggerà” i primi tre anni. Un periodo non esente da polemiche, tant’è che con l’ultima Legge di Bilancio vengono apportate delle modifiche alla misura che entreranno in vigore proprio il prossimo anno e che di fanno ne andranno a rivedere il funzionamento.
Con lo scattare dei tre anni, però, per molti beneficiari del reddito di cittadinanza della prima ora scatterà la seconda sospensione della misura. Ricordiamo, infatti, che ogni 18 mesi di fruizione il reddito di cittadinanza viene sospeso per una mensilità e per continuare a percepirlo sarà necessario presentare una richiesta di rinnovo.
Ma è possibile rinnovare il reddito di cittadinanza per una seconda volta? E cosa serve sapere a riguardo? Facciamo chiarezza
Reddito di cittadinanza 2022: quando scade
Per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza da aprile 2019 senza alcuna interruzione - se non per la sospensione scattata al termine dei primi 18 mesi - l’ultima mensilità pagata nel 2022 sarà quella di aprile, quindi a tre anni esatti dalla prima ricarica sulla carta acquisti.
Per questi, infatti, i primi 18 mesi sono scattati a settembre 2020 con il rinnovo presentato a ottobre e la nuova ricarica a novembre. I successivi 18 mesi, quindi, scatteranno ad aprile 2022, ultima delle successive 18 mensilità riconosciute.
Questo vale per i beneficiari della prima ora, ma ci sono molti altri che hanno aspettato qualche mese prima di fare domanda del reddito di cittadinanza. Per la maggior parte dei beneficiari del RdC, comunque, il secondo periodo di fruizione scadrà comunque nel 2022: non ad aprile probabilmente, ma sicuramente prima della fine dell’anno (basterà fare qualche calcolo per capirlo).
Reddito di cittadinanza scaduto nel 2022: cosa fare
Di fatto, ci sono famiglie che nel 2022 taglieranno il “traguardo” delle 36 mensilità di reddito di cittadinanza. Ma attenzione, perché non si tratta di un limite invalicabile.
Nella normativa, infatti, non vi è alcun divieto di rinnovare il reddito di cittadinanza per più di una volta. Anche alla scadenza del secondo periodo di fruizione, quindi, si potrà presentare domanda per il rinnovo; l’importante è farlo nel mese successivo a quello in cui si riceve la diciottesima mensilità.
Ad esempio, in caso di ultimo pagamento ad aprile 2022, la domanda di rinnovo si potrà presentare da maggio. E in tal caso - dopo un mese di sospensione - il terzo periodo di fruizione del reddito di cittadinanza comincerà da giugno 2022.
Reddito di cittadinanza: cosa non si può fare nel terzo periodo di fruizione
La Legge di Bilancio 2022 interviene modificando alcune parti del reddito di cittadinanza, ma niente che impatti sul terzo periodo di fruizione. Resta, dunque, la regola per cui a seguito del primo rinnovo è necessario accettare anche solo la prima offerta congrua ricevuta. E l’offerta può arrivare da ogni parte d’Italia per coloro che non hanno in famiglia alcun minore o componente disabile, mentre in tal caso si deve restare entro un arco di 250 chilometri.
Va detto, inoltre, che se fino a oggi le offerte congrue tardavano ad arrivare, nel 2022 potrebbe esserci un cambio di passo visto che entreranno in gioco anche le agenzie per il lavoro private. E in caso di rifiuto dell’offerta congrua, oltre alla decadenza immediata del beneficio ci sarebbe anche la sanzione accessoria per cui non si può ripresentare domanda per i successivi 18 mesi, oppure 6 mesi nel caso di nuclei familiari con minori o con persone con disabilità.
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