Reddito di cittadinanza: ecco perché è una misura necessaria secondo Tridico (INPS)

Teresa Maddonni

13 Luglio 2021 - 10:09

Il reddito di cittadinanza come reddito minimo per molte famiglie. A spiegare perché è necessario è stato il presidente INPS Pasquale Tridico che ha presentato il XX Rapporto annuale alla Camera.

Reddito di cittadinanza: ecco perché è una misura necessaria secondo Tridico (INPS)

Reddito di cittadinanza: una misura necessaria che funge da “reddito minimo” secondo il presidente dell’INPS Pasquale Tridico che è intervenuto ieri alla Camera con la Relazione annuale 2021 presentando il XX Rapporto dell’Istituto.

Il presidente INPS ha fornito non solo i numeri del reddito di cittadinanza, ma ha fatto anche un identikit dei beneficiari confermando che due terzi sono lontani dal mondo del lavoro.

Il reddito di cittadinanza, osteggiato negli ultimi giorni dal leader di Italia Viva Matteo Renzi che ha proposto un referendum per eliminarlo, rappresenta per molti, come Tridico ha sottolineato, un’ancora di salvezza contro la povertà assoluta che in Italia è aumentata con la pandemia di Covid.

Il presidente Tridico ha parlato anche, ovviamente, di pensioni e riforma, come anche del blocco dei licenziamenti e delle sue conseguenze.

Reddito di cittadinanza: perché è una misura necessaria

Il reddito di cittadinanza è una misura necessaria che rappresenta un elemento di salvezza per molti, dal momento che la maggior parte dei beneficiari coinvolti sono persone caratterizzate per “considerevole esclusione sociale”.

Secondo Tridico molti di coloro che prendono il reddito di cittadinanza, i due terzi, sono distanti dal mondo del lavoro.

Tra questi si trovano disabili e persone che non hanno un’occupazione da anni e in condizione di povertà. Moltissimi sono minori. I beneficiari fino a oggi del reddito di cittadinanza sono stati 3 milioni e 700mila ma:

  • due terzi, come abbiamo detto, per gli anni 2018 e 2019 non sono presenti negli archivi dell’INPS pertanto non hanno versato contributi e risultano non occupabili;
  • la restante parte dei beneficiari del reddito di cittadinanza, presente negli archivi dell’INPS, prendeva il 12% delle retribuzioni annue medie dei dipendenti del settore privato. Tridico sottolinea come solo il 20% abbia lavorato per più di 3 mesi nel periodo precedente l’introduzione del reddito di cittadinanza.

Per Tridico, alla luce di questo quadro in cui il reddito di cittadinanza funge da reddito minimo più che politica attiva, la misura è “un’ancora di salvataggio, uno strumento di inclusione sociale prima di tutto, una leva contro la regressione nella povertà assoluta.”

E Tridico ha aggiunto che il reddito di cittadinanza è stato “una tutela contro il peggioramento delle condizioni di povertà e deprivazione nel periodo della crisi, fortunatamente introdotta prima della fase pandemica e rafforzata, nella sua copertura, dalla introduzione temporanea del reddito di emergenza”.

Alla luce di quanto detto da Tridico alla Camera sul reddito di cittadinanza è arrivata, contro i continui attacchi alla misura, anche la difesa del ministro del Lavoro Andrea Orlando. Il ministro sta lavorando sulla necessaria riforma degli ammortizzatori sociali.

Reddito di cittadinanza: misura necessaria per chi è in difficoltà

Il reddito di cittadinanza è necessario per chi è in difficoltà. La maggior parte dei beneficiari secondo Tridico sono scarsamente occupabili:

  • 1.350.000 sono minori;
  • 450.000 sono disabili, persone con difficoltà fisiche e psichiche che non prendono pensione d’invalidità;
  • 200.000 prendono la pensione di cittadinanza.

Tridico ha ricordato che il reddito di cittadinanza è pari in media a 552 euro per nucleo familiare.

E sul fatto che il reddito di cittadinanza sia presente maggiormente al Sud con in testa la Campania, Tridico ha commentato:

“Non si tratta di un dato particolarmente sorprendente dato che queste regioni sono caratterizzate da bassa occupazione e forte incidenza della povertà.”

Alla luce di questi dati il reddito di cittadinanza, troppo spesso messo alla berlina, si dimostra come una misura necessaria per aiutare le famiglie in estrema difficoltà economica.

Prima quindi di invocarne l’abolizione, più che una sua riforma, occorrerebbe pensare a soluzioni alternative per coloro ai quali il reddito di cittadinanza serve per sopravvivere.

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