Il Regno Unito a corto di benzina? Cosa sta succedendo e cosa c’entra la Brexit

Violetta Silvestri

24 Settembre 2021 - 15:35

Torna l’ombra della Brexit sul Regno Unito: automobilisti in fila per fare il pieno, manca la benzina nel mezzo della crisi di gas ed elettricità? Cosa sta succedendo davvero.

Il Regno Unito a corto di benzina? Cosa sta succedendo e cosa c’entra la Brexit

Il Regno Unito, già alle prese con una crisi nel mercato dell’elettricità, è ora entrato nel panico da benzina.

Automobilisti in tensione stanno creando file fuori dalle stazioni di servizio nel Sud-Est dell’Inghilterra in cerca di carburante che scarseggia.

Tuttavia, la momentanea crisi della benzina affonda le radici - ancora - nella Brexit e rischia di colpire le vendite al dettaglio di interi settori.

Cosa sta succedendo nel Regno Unito?

Nel Regno Unito è caccia alla benzina: che succede?

Tre dei maggiori operatori petroliferi britannici hanno avvertito della carenza di carburante: in realtà non manca il petrolio, ma la possibilità di far arrivare la fornitura a destinazione, ovvero nelle pompe di benzina.

La BP ha dichiarato che fino a 100 delle sue stazioni erano a corto di almeno un tipo di carburante e molte sono state costrette a chiudere completamente. Tuttavia, questa è una frazione della sua forte rete di 1.200 piazzali.

Il proprietario della Esso, Exxon Mobile, ha aggiunto che un piccolo numero dei suoi piazzali Tesco è stato colpito da tale carenza.

Tanto è bastato per far incolonnare automobilisti spaventati da una possibile chiusura dei benzinai.

Non è la mancanza di benzina, ma la penuria di autisti di mezzi pesanti che sta colpendo le catene di approvvigionamento in tutto il Paese. La carenza è aggravata dalla necessità di una qualifica separata necessaria per trasportare sostanze pericolose.

Il Governo sta esortando le persone a non farsi prendere dal panico. Il segretario ai trasporti, Grant Shapps, ha affermato la gente dovrebbe continuare a comprare benzina normalmente, senza accalcarsi spinta dal panico.

L’ombra della Brexit sulla crisi in UK

L’industria del petrolio stima che ci sia un gap di 100.000 camionisti, in parte a causa di Covid e in parte per la Brexit .

Circa 25.000 conducenti di mezzi pesanti dell’UE sono partiti nel 2020 e non sono tornati a causa delle diverse norme di ingresso. C’è poi un arretrato di 40.000 in attesa di sostenere i test di automezzi pesanti, bloccati nel pieno della pandemia.

La Road Haulage Association afferma che il Governo non sta prendendo abbastanza sul serio il problema. “L’età media di un camionista nel Regno Unito è di 57 anni, ogni giorno questo problema peggiora man mano che sempre più persone vanno in pensione”, ha detto Rod McKenzie, amministratore delegato della politica e degli affari pubblici della RHA.

L’associazione ha esortato i politici ad allentare le restrizioni sui visti per i lavoratori stranieri a breve termine per alleviare la carenza di conducenti. Ma non ha ottenuto risposta.

Il punto è che il problema potrebbe facilmente diffondersi n altri comparti. Il Regno Unito, proprio per questo motivo, ha già fatto i conti con la carenza di polli nelle catene Nando e di frappè di McDonald’s.

Logistics UK, che rappresenta i proprietari di merci, ha affermato che anche con gli sforzi per intensificare i test per la guida dei mezzi pesanti - con siti di prova aperti nei fine settimana - il deficit non potrebbe essere eliminato fino alla primavera del prossimo anno, portando a timori per la carenza di cibo, alberi e tacchini natalizi.

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