Un’inchiesta pubblicata su La Stampa prova a far luce sui rapporti tra l’Italia e l’Arabia Saudita durante il Governo Renzi, periodo in cui si sarebbe assistito al record di export di armi.
Mentre continuano le polemiche sui rapporti tra Matteo Renzi e il principe saudita Mohammed bin Salman, sull’edizione odierna de La Stampa è stato pubblicata un’inchiesta che sembra aggiungere un nuovo tassello a questa vicenda.
Come riportato dal quotidiano torinese, infatti, risulterebbe che durante il Governo Renzi, ovvero dal 2014 al 2016, l’Italia abbia registrato il record di export di armi, con un picco proprio verso l’Arabia Saudita.
Rispetto agli anni precedenti all’insediamento dell’ex premier a Palazzo Chigi, in questo lasso di tempo si è osservato, secondo i dati recuperati dall’Osservatorio sulle Armi Leggere OPAL di Brescia, un incremento totale del 581%, passando da un giro d’affari del 2013 di 2,1 miliardi di euro a un ammontare totale di 14,1 miliardi di euro nel 2016.
Di questi, il 58,8% del volume complessivo, pari a una cifra intorno a 8,6 miliardi di euro, sarebbe stata rappresentata da Paesi appartenenti alle zone con maggiori conflitti nel mondo, tra cui Nord Africa e Medio Oriente. Con l’Arabia Saudita, il Governo avrebbe quindi stretto accordi per oltre 855 milioni di euro, nel pieno della guerra in Yemen, ancora oggi in corso.
Governo Renzi, record export di armi e picco verso l’Arabia Saudita
L’export di armi, come evidenziato da La Stampa, dopo la sconfitta del referendum e le dimissioni da presidente del Consiglio di Renzi, è quindi nuovamente calato, così come la vendita nei confronti del Paese arabo che, nel triennio dal 2017 al 2019, si è attestata a circa 170,7 milioni di euro.
Lo scorso 29 gennaio, pochi giorni dopo il contestato incontro tra il senatore di Rignano e bin Salman, il Governo Conte aveva proceduto alla revoca delle autorizzazioni per le esportazioni di ordigni bellici in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi.
Un atto definito di “portata storica” da parte di Amnesty International, che aveva portato alla sospensione della licenza con numero di protocollo MAE 45560, approvata sempre nel 2016 e riguardante la consegna di circa 20.000 bombe aeree Mk, a fronte di un importo di 411 milioni di euro.
Renzi attacca: “Clima d’odio dai pm orfani di Conte”
Intanto il 27 febbraio, all’indomani del rapporto statunitense che accertava la responsabilità di Mohammed bin Salman nell’omicidio Kashoggi, lo stesso Renzi aveva pubblicato la propria auto-intervista sulla Enews, spiegando la legittimità della sua presenza a Riad per l’evento Neo-Renaissance.
Inoltre, su Il Giornale di oggi il leader di Italia Viva ha denunciato un “clima di odio e di rabbia” nei suoi confronti da parte dei “pm orfani di Conte”, oltre che dal Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
Renzi sembra quindi aver annullato definitivamente la conferenza stampa promessa “una settimana dopo la fine della crisi di Governo” scatenata con il ritiro delle ministre Bellanova e Bonetti, insieme al sottosegretario Scalfarotto, dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
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