Matteo Renzi è tornato a parlare sui temi caldi della politica italiana elogiando il Governo Draghi, affrontando il suo rapporto con Letta e gli affari in Arabia Saudita, smentendo le voci di un suo ritiro dalla politica.
In un’intervista al Messaggero, Matteo Renzi ha parlato dei diversi argomenti che lo hanno visto protagonista negli ultimi mesi, commentando anche il suo rapporto con Enrico Letta tornando così indietro di qualche anno.
Nel colloquio con il quotidiano romano, Renzi ha affermato di essere pienamente convinto della scelta di far cadere il Governo Conte a gennaio, creando così le condizioni per l’insediamento di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Infatti, come sostenuto, grazie alla autorevolezza e alle prime scelte dell’ex presidente della BCE “non si è trattato solo di un cambio di premier ma di una rivoluzione”.
Il leader di Italia Viva ribadisce in questo modo la sua piena soddisfazione nell’azione del nuovo Governo Draghi, non risparmiando diversi attacchi al Conte-bis, che pure lui stesso aveva contribuito in maniera decisiva a far nascere nell’estate del 2019.
Sulla sua creatura che non sembra sfondare, rimanendo nei sondaggi ferma al 2%, Renzi ha minimizzato la percentuale di gradimento, affermando come il suo partito abbia giocato un ruolo fondamentale nelle ultime due crisi di Governo.
Inoltre, ha pronosticato come Italia Viva, pronta a presentarsi alle elezioni politiche del 2023, sarà nuovamente decisiva per la creazione del prossimo esecutivo, smentendo così i rumor che lo darebbero in procinto di abbandonare la politica attiva.
Renzi: “Italia Viva decisiva anche per il prossimo Governo”
Renzi non ha lesinato critiche neanche nei confronti dell’ex segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, colpevole di “aver consegnato la leadership del centrosinistra a Giuseppe Conte”, mentre applaude l’impronta riformista avviata da Enrico Letta nei suoi primi giorni da leader dem.
Citando il nome di Letta, non si può non pensare alla famosa frase “Enrico stai sereno” dopo la quale, nel 2014, si è assistito al passaggio di consegne a Palazzo Chigi tra i due, accompagnato da più di una polemica.
Sull’accaduto, l’ex presidente del Consiglio ha rivendicato la scelta, ribadendo come questa fosse stata approvata pressoché all’unanimità dal PD. Secondo la sua versione, quindi, i dati economici gli hanno dato ragione, sostenendo di non avere nessun problema a incontrare Letta qualora lui proponesse un faccia a faccia.
Il rapporto con l’Arabia Saudita e l’“amico” Mohammed bin Salman
Non manca un passaggio sui suoi contestati rapporti con l’Arabia Saudita, soprattutto dopo che a diversi cronisti lo stesso Renzi, qualche giorno fa, aveva dichiarato “Mohammed bin Salman è un mio amico”.
Sulle polemiche, giudicate strumentali, l’ex rottamatore ha affermato di aver già “condannato nettamente l’omicidio Khashoggi nel 2018 quando non ne parlava nessuno”, rispedendo al mittente le accuse “attaccarmi sull’Arabia è una magra consolazione per chi ci dava morti e sepolti, ma si è dovuto arrendere davanti all’operazione Draghi”.
Il senatore di Rignano ne ha approfittato, inoltre, per rimarcare il cambio di passo di Draghi, sottolineando il piano per la riapertura delle scuole attraverso screening periodici con i tamponi agli studenti, sferzando l’ex ministra all’Istruzione Lucia Azzolina con la battuta “questo serve, altro che banchi a rotelle”.
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