Nella Enews Matteo Renzi torna a rilanciare il suo Piano Shock mandando una sorta di ultimatum al premier Giuseppe Conte: “Nelle prossime ore capiremo dal Presidente del Consiglio se possiamo camminare insieme”.
L’approvazione del decreto Rilancio, dove alla fine è passata la richiesta della sanatoria per i lavoratori stranieri avanzata da Teresa Bellanova, non addolcisce la posizione di Matteo Renzi che continua a mandare messaggi poco rassicuranti a Giuseppe Conte.
Dopo che il ministro dell’Agricoltura aveva minacciato le dimissioni, con conseguente crisi di governo, se non fosse passata la sanatoria, adesso è il leader di Italia Viva a recapitare a Palazzo Chigi una sorta di aut aut per il prosieguo di questa maggioranza.
Nella sua ultima Enews, tra i vari argomenti toccati dall’ex premier c’è anche quello del Piano Shock, da mesi autentico cavallo di battaglia di Italia Viva che prevede lo sblocco di cantieri che sarebbero già finanziati per un totale di 120 miliardi.
“Serve una politica industriale non solo la cassa integrazione. Serve una visione non solo un sussidio - scrive Renzi - Per questo, il Piano Shock è per noi il punto chiave anche per capire come lavorare insieme a una maggioranza con la quale abbiamo molti elementi di divisione”.
Secondo il senatore di Rignano “Italia Viva ha incontrato il Premier Conte e gli ha consegnato il nostro messaggio per il futuro. Nelle prossime ore, capiremo dal Presidente del Consiglio se, sui punti che abbiamo posto, possiamo camminare insieme”.
Renzi e l’occasione della sfiducia a Bonafede
Nonostante l’emergenza coronavirus ancora in corso, Matteo Renzi sembrerebbe tornare a sollevare tutti i dubbi sulla permanenza all’interno della maggioranza di governo, riprendendo in pratica quel discorso interrotto a fine febbraio quando il casus belli era la riforma della prescrizione.
L’occasione per mettere in difficoltà i giallorossi potrebbe presentarsi il prossimo 20 maggio, quando in Parlamento approderà la mozione di sfiducia presentata dalla Lega nei confronti del ministro pentastellato Alfonso Bonafede.
“Mercoledì si discute in Aula la mozione di sfiducia al ministro Bonafede - si legge sempre nell’Enews - Come ha sottolineato Lucia Annibali nel suo intervento in Aula, se Di Matteo avesse fatto certe accuse a uno dei nostri, oggi i Cinque Stelle ne chiederebbero le dimissioni con manifestazioni di piazza. Ma noi siamo diversi. Noi vogliamo ascoltare il Ministro e poi decideremo anche alla luce delle conclusioni del lavoro sui contenuti in corso in questi giorni”.
Visto che il centrodestra in maniera compatta dovrebbe votare a favore della misura presentata dal Carroccio, se anche Italia Viva si dovesse accodare la maggioranza potrebbe andare sotto al Senato.
Se Matteo Renzi a breve non dovesse avere un segnale positivo da parte del premier in merito al Piano Shock, mercoledì prossimo la mozione di sfiducia nei confronti di Alfonso Bonafede potrebbe essere l’occasione perfetta per un possibile sgambetto che potrebbe poi a una inevitabile crisi di governo.
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