La revisione della caldaia è obbligatoria per inquilini e proprietari. Essa deve avvenire con cadenza annuale o periodica in base alla potenza della caldaia. Guida pratica alla manutenzione e ai costi.
Revisione caldaia è obbligatoria? Il D.Lgs 311/2006 stabilisce che la revisione della caldaia è obbligatoria, esattamente come previsto per le automobili. Tuttavia la cadenza dei controlli non è uguale per tutte le tipologie di caldaie, ma dipende dalla potenza dell’impianto. Precisamente:
- caldaie con potenza termica superiore ai 35 kW, nei condomini con riscaldamento centralizzato, prevedono la revisione obbligatoria annuale e il contestuale controllo fumi;
- caldaie con potenza termica uguale o minore ai 35 kW, prevedono la revisione obbligatoria in base all’età della caldaia e del combustibile utilizzato.
Dopo la revisione, i tecnici abilitati provvederanno ad apporre sulla caldaia il bollino blu, un adesivo con il quale si attesta il buon funzionamento della stessa e il rispetto della normativa sul risparmio energetico.
In questa guida pratica vedremo tutte le informazioni necessarie per procedere alla revisione della caldaia, chi è obbligato e quanto costa.
REVISIONE CALDAIA OBBLIGATORIA: MANUTENZIONE E SCADENZE
Quando va fatta la revisione della caldaia?
La revisione della caldaia serve ad evitare incidenti, malfunzionamenti e sprechi energetici. Come abbiamo anticipato è obbligatoria e grava sia sul proprietario della casa che sugli inquilini, nel caso in cui l’immobile sia dato in affitto.
Tuttavia non tutte le caldaie necessitano di revisione annuale obbligatoria, ma le tempistiche della manutenzione variano in base al tipo di caldaia installata. Ecco ogni quanto bisogna effettuare la revisione:
- revisione annuale per caldaie non alimentate a gas e caldaie a biomassa o combustibile liquido;
- revisione ogni 2 anni per caldaie a gas installate da almeno 8 anni;
- revisione ogni 4 anni per caldaie a gas con camera stagna di tipo C installate da meno di 8 anni;
- revisione ogni 2 anni per caldaie con generatore di calore ad acqua calda e focolare aperto con camera stagna di tipo B, installate all’interno dei locali abitati.
Cos’è il bollino blu sulla caldaia
Dopo la revisione della caldaia, quando l’esito è positivo, il tecnico incaricato provvede ad attaccare un bollino blu. Questo serve a certificare che tutte le parti della caldaia sono a norma di legge e quindi che non vi è alcun rischio per gli abitanti della casa e del condominio.
Attenzione: solo i tecnici specializzati e autorizzati possono attestare il buon funzionamento dell’impianto e dei fumi e quindi apporvi il bollino.
Manutenzione caldaia, chi paga tra inquilini e proprietario?
Sappiamo che la manutenzione della caldaia è un obbligo al quale non ci si può sottrarre. Ma qualora la casa fosse in affitto, a chi spetta pagare la revisione, agli inquilini o ai proprietari? Questa spesa spetta sempre a chi vive nell’immobile e usufruisce della caldaia, quindi agli inquilini, i quali devono conservare accuratamente il libretto della caldaia.
In caso di guasto le spese sono a carico dell’inquilino se sono di “piccola manutenzione” invece sono sempre a carico del proprietario se la caldaia ha dei danni importanti o deve essere sostituita. Maggiori approfondimenti sulla nostra guida dedicata Riparazione caldaia: chi paga tra inquilini e proprietari?
Quanto costa la revisione obbligatoria della caldaia
Normalmente il costo della revisione ordinaria e del controllo dei fumi della caldaia si aggira sui 150-200 euro (di cui circa 60/70 per la revisione e circa 100/120 per la verifica dell’emissione dei fumi). A queste devono aggiungersi eventuali spese se l’impianto presenta dei danni e deve essere riparato.
Tuttavia è possibile risparmiare qualcosina rivolgendosi a tecnici specializzati che propongono un piano di revisione a lungo termine anziché provvedere di anno in anno.
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