Da tempo Matteo Renzi e gli esponenti di Italia Viva protestano contro la revoca della concessione ad Autostrade strenuamente voluta dal Movimento 5 Stelle ma ora il voto contrario alla norma contenuta nel Milleproroghe si fa sempre più reale
Italia Viva voterà «no» alla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. In un’intervista concessa al quotidiano «Il Messaggero», l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha ufficialmente annunciato la posizione del partito e dichiarato che, così come avvenuto in Consiglio dei Ministri, anche in Parlamento Italia Viva si opporrà alla norma voluta dal Movimento 5 Stelle.
Per Renzi la norma del Milleproroghe è «una legge improvvisata»
«Abbiamo già votato contro in Cdm. Voteremo contro in Parlamento», ha spiegato Renzi, aggiungendo che «punire chi ha sbagliato sul Morandi o altrove è sacrosanto» ma rimarcando la pericolosità di «fare invece leggi improvvisate che privano il Paese di credibilità internazionale e fanno fuggire gli investitori internazionali». Sulle eventuali responsabilità penali di Autostrade per la tragedia del Ponte Morandi, Renzi non si sbilancia e sostiene, anzi, che anche a livello giuridico va chiarito se sussistano effettivamente le condizioni per la revoca della concessione e questo punto potrà essere dipanato solamente quando i tecnici termineranno di analizzare tutta la documentazione del caso.
Il velato attacco ai 5 Stelle: «Norme scritte da chi non conosce il diritto»
«Altrimenti - avverte Renzi - si combinano pasticci e si mina la credibilità dell’Italia all’estero. Spero che nel governo torni la lucidità per far scrivere le norme a chi conosce il diritto, non per lasciare spazio a invenzioni da azzeccagarbugli di provincia». «No alla demagogia», questo in sintesi è il messaggio, nonché l’avvertimento, che Matteo Renzi ha deciso di lanciare ai colleghi di governo e in particolare al Movimento 5 Stelle che da oltre un anno, invece, preme perché si proceda celermente alla revoca della concessione ad Autostrade. Proprio a questo scopo, il M5S ha inserito nel decreto Milleproroghe una norma ad hoc che da un lato affida ad Anas l’eventuale gestione della rete autostradale e dall’altro provvede a limitare l’eventuale risarcimento che Autostrade potrebbe ottenere dal governo in caso di revoca.
I dubbi di Anas e la strategia di Autostrade
Il percorso di conversione del decreto Milleproroghe si preannuncia dunque non facile in Parlamento. Se da un lato Autostrade ha già annunciato azioni legali contro il Governo qualora la concessione dovesse essere effettivamente revocata, con tanto di risarcimento plurimiliardario per lo scioglimento anticipato del contratto, dall’altro anche Anas ha sollevato alcuni dubbi sulla norma del Milleproroghe che obbligherebbe il concessionario pubblico alla gestione temporanea della rete autostradale e allo scopo ha convocato un Cda per discutere della situazione e analizzare l’impatto sui conti della società e, in particolare, i pericoli derivanti da eventuali responsabilità penali per la mancata manutenzione pregressa in caso di ulteriori incidenti.
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