Il virologo Massimo Galli contro il Decreto Riaperture del Governo Draghi.
Un rischio calcolato. Così ha definito il ministro della Salute Roberto Speranza la decisione di riaprire scuole, cui ha fatto seguito il Decreto che riapre le attività economiche entro la fine del mese. Ma per il professor Massimo Galli è un rischio calcolato male. Il direttore del dipartimento di malattie infettive del Sacco di Milano, ospite a Otto e mezzo di Lilli Gruber, attacca il piano del Governo Draghi e il sistema dei colori, che “non ha funzionato”.
leggi anche
Calendario riaperture dal 26 aprile: cosa riapre e quando in zona gialla, arancione e rossa
Riaperture, Galli contro il Governo
La strategia del Governo si basa su un rischio calcolato, ha detto Speranza in occasione dell’annuncio sulla piena riapertura delle attività scolastiche anche in zona arancione.
“Rischio calcolato male, dice il professor Galli rispondendo a una domanda di Gruber. Abbiamo ancora più di 500.000 casi ufficiali di infezione in atto, di persone positive in questo Paese. Che vuol dire averne il doppio, perché quelle che ci sono sfuggite sono sicuramente molte”.
Alla fine del lockdown di maggio 2020, precisa il medico, ce n’erano meno di 100.000 casi attivi ufficiali.
Una strategia del genere, secondo Galli, sarebbe stata applicabile con una campagna vaccinale più avanzata. Ma “abbiamo fatto 23 dosi e mezzo per 100 abitanti”, e c’è una parte importante di Over 70 non ancora vaccinata. In Spagna, che ha dati migliori dei nostri sulle vaccinazioni, non si parla ancora di riaprire.
La Gran Bretagna, aggiunge il professore, nonostante sia andata molto avanti con la campagna vaccinale, ha mantenuto il lockdown duro per molto più tempo.
Galli: sistema a colori non ha funzionato, è evidente
“Il sistema a colori non ha funzionato, ma è evidente che non ha funzionato. Guardate soltanto l’esempio della Sardegna, passata in tre settimane dal bianco al rosso profondo”, attacca il professore.
Galli conclude con una tetra previsione: “È una riapertura precoce, anche se per molti è un disastro continuare a rimaner chiusi e questo lo capisco benissimo. Ma in una condizione di questo genere mi sembra scontato che invece di continuare a vedere la flessione che è appena accennata finiremo per avere a breve distanza il processo opposto”.
L’unica via di uscita? “Vaccinare a tamburo battente così tanta gente da metterci in sicurezza. Ma non mi pare questo il caso”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA