Rider: quanto e come guadagnano? Stipendio medio, paga e rischi

Matteo Novelli

20/01/2021

Quanto guadagna un Rider e come funziona il lavoro dei fattorini di Deliveroo, Glovo, Uber Eats e molti altri: dallo stipendio medio ai rischi della forza lavoro della Gig Economy.

Rider: quanto e come guadagnano? Stipendio medio, paga e rischi

Deliveroo, Glovo, Uber Eats e molti altri servizi di Food Delivery basano tutto su di loro, pronti a pedalare per tutta la città per completare le proprie consegne: ma quanto guadagna i Rider, fattorini spesso al centro delle polemiche sui diritti e la paga, spesso bassa, per il proprio lavoro. Qual è lo stipendio medio e come funziona la forza lavoro su cui si basa la cosiddetta Gig Economy?

Fare il Rider può essere vantaggioso grazie alla flessibilità orario e all’immediata fonte di guadagno: si tratta però di un lavoro che, come sappiamo, non offre molte delle sicurezze normalmente date dal famigerato posto fisso, oltre a esporre i rider ai pericoli del traffico in città, specie per chi sceglie di avventurarsi in bicicletta durante le ore di punta.

Non sono pochi infatti i Rider coinvolti in incidenti e infortuni dati dai pericoli della strada, nel 2019 (a oggi) sono 21 i feriti gravi e quattro le vittime causate da questa “nuova professione” (dati Asaps, associazione amici polizia stradale). Come funziona fare il rider e quanto si guadagna esattamente? Molto varia a seconda dell’azienda scelta, e oggi ce ne sono tantissime. Proviamo a farci un’idea un po’ più precisa.

Rider: quanto si guadagna e come funziona

La paga di un rider cambia a seconda di quale servizio di consegna si sceglie: volete lavorare per Deliveroo? La paga si attesa sui 10 euro lordi l’ora in media, con un compenso calcolato secondo la distanza, più un euro se scegliete di consegnare con la vostra bicicletta (e se non ci sono abbastanza ordini nel corso di una sessione è previsto un incentivo che garantisce 1,5 consegne).

Avete scelto Glovo? In questo caso la paga parte da un minimo di 4 euro per un due ore di disponibilità alla consegna, anche se non ricevete ordini, e poi aumenta secondo diversi fattori (in base all’ordine, esperienza, feedback ecc).

Il caso Foodora e le recenti proteste dei Rider, che spesso si radunano in diversi gruppi su Facebook e WhatsApp (veri e propri movimenti che si muovo per la difesa dei diritti dei lavoratori autonomi su strada), ha portato alla luce diversi aspetti di questa professione che nella maggior parte dei casi è occasionale e retribuita con ritenuta d’acconto (sono pochi a superare i 5.000 euro l’anno con questa professione).

Un dossier stilato dalle Acli, e basato sugli studi e le analisi della fondazione Rodolfo Debenedetti, ha riportato un guadagno medio mensile di 839 euro per chi fa di questo impiego la sua professione in pianta stabile e di circa 345 euro al mese per chi ne fa invece un lavoretto extra (che va a integrare un’altra professione).

Nel novembre 2020 è stato introdotto il nuovo contratto collettivo ugl assodelivery che prevede un pagamento teorico di 10 euro all’ora: questo però include la sola ora lavorata, ovvero il tempo impiegato dal momento dell’accettazione alla consegna e conseguente effettuazione della stessa.

Facciamo un esempio: se in un’ora di turno rider consegnate un ordine nel giro di 20 minuti, tempo medio per la consegna, si ottengono 3,33 euro.

Rider: paga e rischi, conviene davvero?

Le varie ricerche effettuate sul mercato dei Gig worker riporta una prevelenza decisamente elevata degli uomini sulle donne (Jobbydoo riporta una percentuale di quote rosa pari al 10%).

Tanti dichiarano di fare il rider per la flessibilità oraria, uno dei principali vantaggi di questo lavoro: si sceglie autonomamente quanto lavorare e quando dare la propria disponibilità, si ricevono le consegne e via verso il ristorante o fast food di turno, per consegne rapide dal punto A al punto B. In alcuni casi, e discrezione degli utenti consumatori, è possibile ricevere anche mance (che vengono trattenute direttamente dal rider).

Per lavorare è necessario essere sempre maggiorenni e disporre di un mezzo a scelta, bicicletta o motorino: in alcuni servizi, come Glovo, è necessario pagare un piccolo deposito cauzionale per iniziare (che in questo caso è pari a 60 euro e comprende pettorina, box di consegna e Power Bank per il proprio smartphone).

Lo smartphone è fondamentale per ricevere e gestire gli ordini, oltre alle app di mappe che guidano i Rider in giro per la città e in luoghi spesso non conosciuti. Proprio quest’ultimo è forse l’oggetto che più mette a rischio il Rider, spesso distratto dal percorso GPS più rapido e dai vari ordini consultati mentre si supera incautamente un incrocio.

C’è poi la questione di prenotazione dei turni che varia a seconda del servizio di food delivery: Justeat comunica i turni dopo aver visualizzato le disponibilità date dai singoli rider, ma le forme con cui vengono scelti sono sconosciute, con Glovo i rider hanno un punteggio dato dalle valutazione degli utenti e consegne effettuate in passato con un algoritmo che tiene conto di questi fattori nella determinazione dei turni; con Deliveroo e Uber si apre una fascia oraria unica per la prenotazione delle consegne limitando la possibilità di prenotare molti ordini (limitando le disponibilità di guadagno per il singolo).

Due tipologie di prenotazione turni: uno mette le disponibilità per le settimane dopo e loro ti danno i turni (justeat), non si sa come si decide. gloovo: ognuno ha un punteggio dato dall’algoritmo (in base alla valutazione degli utenti, a quante consegne hai fatto in passato, a quanto sei veloce), e in base a questo hai possibilità di entrare prima o dopo alla scelta dei turni. Deliveroo e Uber tutti insieme nella stessa fascia oraria a prenotare la consegna e quindi ognuno riesce a prenderne pochissime consegne

Il rischio incidenti, con infortuni spesso seri, è come abbiamo visto molto alto: se scegliete di affidarvi a questo lavoretto provvisorio fatelo con cognizione di causa e prestando il massimo dell’attenzione durante le consegne. Evitate, se potete, di scegliere di mettervi in strada nelle giornate con maltempo e allerta meteo. Dalla parte degli utenti invece, è buona norma evitare di scegliere questo tipo di servizi con intemperie e burrasche fuori dalla propria finestra: lo scarico di coscienza non vale un pasto caldo consegnato con rapidità.

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