Quanto guadagna un fattorino? Lo stipendio dei rider (e chi li paga di più)

Money.it Guide

11/02/2025

Qual è lo stipendio di un rider in Italia? Ecco quanto guadagna un fattorino e chi paga di più tra le grandi società di consegne a domicilio.

Quanto guadagna un fattorino? Lo stipendio dei rider (e chi li paga di più)

È sempre più frequente incontrare in strada un fattorino che pedala per consegnare cibo da asporto: ma quanto guadagna oggi un rider in Italia?

Lo stipendio di questi lavoratori varia in base a diversi fattori, quali l’azienda per cui prestano servizio, l’orario di lavoro e la frequenza delle consegne. Tra le caratteristiche comuni a tutti i fattorini ci sono senza dubbio la flessibilità dell’impiego, ma anche l’instabilità dei guadagni e delle tutele. Nonostante l’accendersi del dibattito sulle condizioni di lavoro dei rider negli ultimi anni - dal Covid in poi - alcuni aspetti sui diritti e sulle garanzie offerte rimangono opachi.

In Italia, la regolamentazione dei diritti per i rider ha subito un’evoluzione significativa di recente, con interventi normativi e pronunce giuridiche che hanno cercato di adattare il quadro legislativo alle nuove forme di lavoro legate alla gig economy.

Come si è evoluto, quindi, il lavoro dei fattorini in Italia? Ecco quanto guadagna oggi un rider e chi li paga di più.

Chi è un rider? Le mansioni del fattorino

Il boom del cibo consegnato a domicilio è esploso durante la pandemia e non si è più fermato. Con un esercito di circa 30.000 rider, oggi è molto facile incrociare per strada fattorini con l’apposita borsa per consegnare pasti caldi direttamente in casa o in ufficio.

Il rider, ovvero il fattorino che si sposta a bordo di un mezzo a due ruote - ciclo o motociclo - per le consegne si affida alla tecnologia per lavorare e svolgere il suo servizio. Si appoggia solitamente a piattaforme e applicativi web ad hoc e ovviamente riceve un compenso per l’attività svolta.

Nello specifico, la principale mansione di un rider consiste nel ritirare cibo o altri articoli da ristoranti, supermercati o magazzini e consegnarli ai clienti finali. Questi servizi sono gestiti attraverso piattaforme digitali come Uber Eats, Deliveroo, Glovo o Just Eat.

Il rider si collega a una piattaforma tramite un’app mobile, che gli permette di ricevere notifiche con gli ordini da ritirare e le destinazioni di consegna. L’app traccia la posizione del rider e assegna gli ordini in base alla vicinanza e alla disponibilità.

Una volta ricevuto un ordine, il fattorino deve percorrere un tragitto per ritirare il cibo (o il pacco) e poi raggiungere il cliente. L’app fornisce indicazioni su come arrivare alla destinazione.

I rider sono solitamente lavoratori autonomi o con contratti di collaborazione, il che significa che non godono delle tutele tradizionali dei lavoratori dipendenti, come malattia pagata o ferie.

I diritti del rider come lavoratore: a che punto siamo?

L’ultima conquista in termini di tutele sul lavoro e di riconoscimento di diritti per i rider risale a ottobre 2024, quando la Direttiva UE 2024/2831 del 23.10.2024 è stata approvata.

La novità principale è che se il lavoro svolto dal fattorino soddisfa alcuni requisiti di lavoro subordinato, come la mansione completamente organizzata dalla piattaforma (orari, remunerazione e controllo delle prestazioni), il rapporto di impiego si considera subordinato.

Le aziende avranno quindi l’onere di dimostrare che il lavoratore è autonomo e questa sarà una sfida importante. In Italia, per esempio, il primo CCNL rider sottoscritto da Assodelivery e UGL-Rider nel 2020, che ha dato una regolamentazione di dettaglio a questa nuova professione, inquadra i rider nel lavoro autonomo.

Ciò ha creato numerose polemiche, legate al fatto che i fattorini - secondo una pronuncia della Cassazione di un paio d’anni fa - andrebbero qualificati come collaboratori “etero-organizzati", con la conseguenza dell’applicazione piena delle regole del lavoro subordinato.

La giurisprudenza italiana ha inoltre affrontato il tema in diverse sentenze. I giudici hanno riconosciuto l’autonomia del lavoro dei rider, come nel caso del Tribunale di Torino nella sentenza 778 del 2018. Il Tribunale di Palermo, invece, ha riconosciuto lo status di lavoratore subordinato a un rider, per il “potere disciplinare” esercitato dall’algoritmo che gestisce il lavoro.

Qual è lo stipendio di un rider in Italia? Ecco quanto guadagna

Passando in rassegna lo stipendio di un rider oggi in Italia, diverse piattaforme specializzate nel mondo del lavoro indicano una media di 850 euro netti al mese per un fattorino.

Il guadagno però oscilla dai 450 euro ai 1.700 euro netti al mese stando alle indicazioni dal web.

Secondo il CNLL i rider non possono essere pagati meno di 10 euro per ora lavorata. Il contratto è però scaduto e deve essere rinnovato ancora.

In una intervista di qualche mese fa sul Corriere della Sera, l’attivista di Deliverance Angelo Avelli, ha evidenziato che Just Eat prevede un pagamento orario, di 8,75 euro lordi, più incentivi per il numero di consegne effettuate. Una misera paga di 3,75 euro lordi all’ora sarebbe invece garantita da Glovo e Deliveroo.

Chi paga di più i rider?

I colossi della consegna a domicilio sono Just Eat, Glovo e Deliveroo. Ma chi paga di più?
Deliveroo
Il compenso minimo equivale a 11€ lordi l’ora, per ora lavorativa, ma se il tempo di consegna è inferiore a un’ora l’importo viene ricalcolato in maniera proporzionale in base ai minuti stimati per effettuare la consegna.

C’è però la possibilità di ottenere indennità integrative, per esempio se si lavora durante le festività, di notte o con la pioggia. Se si verifica una sola di questa circostanza si ottiene il 10% in più del guadagno orario, con due circostanze il 15% e con tutte e tre il 20% in più.

Ci sono poi bonus sulle consegne: infatti effettuando in un anno 2.000 consegne ci sarà un bonus di 600€, con 4.000 consegne ci saranno ulteriori 600€ e con il raggiungimento delle 6.000 consegne ci sarà un compenso extra di altri 300€.

Glovo
guadagni con Glovo variano a seconda delle città nel quale si effettuano le consegne. Infatti il compenso è variabile e parte da un importo fisso definito dai chilometri percorsi e del tempo di attesa. In alcune città invece il compenso può essere fisso e onnicomprensiva. Come per le altre società di delivery, anche Glovo ha firmato il CCNL dei rider che comporta un compenso minimo di 10 € per ora lavorativa e tutta una serie di tutele e diritti garantiti, come quelli sindacali, contro la discriminazione e una maggiore trasparenza dei sistemi. Inoltre sono previste indennità integrative per i notturni, i festivi e il maltempo, oltre a un sistema di premi sul numero di consegne.

Sul sito ufficiale di Glovo, a differenza delle altre due società sopracitate, non sono espressi direttamente i guadagni, ma in media si guadagnano circa 8,95 € l’ora, mance escluse. In alcuni casi, per esempio per le consegne più semplici e a breve distanza, si guadagna circa 6 euro a consegna.

Just Eat
Come si legge sul sito ufficiale della piattaforma, con un contratto Just Eat è garantito un fisso orario di 8,75€, con bonus per ogni consegna effettuata che si aggiunge al guadagno.

L’assunzione è a contratto con queste specificazioni: fisso orario garantito di 8,75€; premio per ogni consegna effettuata nel mese di riferimento. Il bonus è pari a: 0,375€ a consegne per le prime 250 consegne mensili e 0,50€ a consegna per quelle successive alle 250 mensili

*Il premio di valorizzazione è da intendersi LORDO, dunque soggetto sia a tassazione fiscale che previdenziale (art 51 del TUIR).

Argomenti

# App
# Glovo

Iscriviti a Money.it