Riforma forense 2016: le novità per gli avvocati in 7 punti

Fiammetta Rubini

24/03/2016

Avvocati, ecco come la riforma forense nel 2016 cambierà la professione. Le novità spiegate in 7 punti.

Riforma forense 2016: le novità per gli avvocati in 7 punti

La riforma forense ha preso il via: nel 2016 sono previsti cambiamenti per gli avvocati abilitati e per chi intende intraprendere la professione giuridica. Quali sono le novità in programma, i provvedimenti già attuati e quelli in fase di realizzazione? Facciamo il punto della situazione.

Il 2016 sarà un anno ricco di novità per gli avvocati. L’ondata di riforme che sta interessando l’Italia, con particolare riferimento alle professioni, non risparmia nemmeno i legali, che nel 2016 saranno interessati da molte innovazioni per quanto riguarda la pratica forense e l’esercizio della professione.

La legge 247/2012 aveva previsto diversi provvedimenti d’attuazione, per la maggior parte attribuiti al Ministero della Giustizia, previo parere del Consiglio Nazionale Forense (CNF).
La proposta di legge mira a intervenire sulle norme in materia di tirocinio, di esame di stato per l’abilitazione alla professione di avvocato e di requisiti per garantire un esercizio della professione in maniera “effettiva, continuativa e abituale”.

Ieri vi abbiamo parlato delle novità circa le modalità di accesso alla pratica forense: la bozza di regolamento è stata trasmessa al CNF ed è in attesa di un parere. E intanto si sta discutendo anche del tema dell’esercizio della professione forense in forma societaria.

Tra tutte queste novità e proposte di legge c’è rischio di fare confusione. Ecco quindi spiegate, punto per punto, le maggiori novità del 2016 della riforma forense.

Riforma avvocati 2016, le maggiori novità in 7 punti

La riforma forense ha lo scopo di regolamentare l’esercizio e l’organizzazione della professione di avvocato, di assicurare l’idoneità degli iscritti e la loro tutela, di garantire la correttezza dei comportamenti e la qualità della prestazione legale.
Ecco le 7 novità che interesseranno gli avvocati nel 2016:

1) Tirocinio retribuito
Il regolamento sul tirocinio e praticantato prevede che il tirocinio pratico continuerà ad essere svolto presso avvocati, avvocatura della Stato, un ente pubblico e gli uffici giudiziari, ma in quest’ultimo caso la pratica non potrà essere svolta per più di 12 mesi e dovrà essere completata svolgendo i restanti 6 mesi presso un avvocato.

La bozza di riforma introduce l’obbligo di un rimborso spese per i praticanti, il cui importo minimo sarà deciso dal Ministero della Giustizia. Si auspica quindi che l’attività di collaboratori e tirocinanti sia regolamentata attraverso un contratto scritto, che preveda anche un preavviso per il recesso.

2) Pratica obbligatoria e a numero chiuso
La pratica forense, obbligatoria per chi intende accedere all’esame di abilitazione, secondo la proposta di legge prevederà corsi di formazione della durata minima di 160 ore e non sarà aperta a tutti, ma a numero chiuso in base al merito accademico. Saranno previste 3 verifiche intermedie e un esame finale che riprende le modalità dell’esame di stato.

3) Condizioni per l’esercizio della professione
Uno dei provvedimenti più attesi del 2016 è quello che detta i requisiti richiesti agli avvocati per rimanere iscritti all’Albo. Le 6 condizioni indicate dal testo sono:

  1. titolarità di una partita Iva attiva, anche intestata a una società o associazione di cui il professionista fa parte;
  2. disponibilità di locali adibiti a studio professionale e di un’utenza telefonica;
  3. trattamento di almeno cinque “affari” annui (compresi sia gli incarichi giudiziali che quelli stragiudiziali, come consulenze e pareri);
  4. possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata da comunicare al CNF;
  5. obbligo di aggiornamento professionale secondo le modalità e le condizioni stabilite dal CNF;
  6. possesso di polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile derivante dall’esercizio della professione.

4) Esame di stato
Il decreto introduce una quarta prova scritta e mira a eliminare tutta quella serie di discrezionalità applicate nella correzione dei compiti. A partire dall’anno prossimo saranno previsti maggiori controlli preliminari in tutte le parti d’Italia e non saranno più ammessi codici commentati.

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1 o 2 ore prima dell’inizio della prova scritta le tracce dei pareri e degli atti verranno trasmesse via PEC dal Ministero della Giustizia esclusivamente al Presidente della Commissione distrettuale, la cui segretezza sarà garantita da un sistema di crittografia.

Le prove orali saranno 2: un esame su materie giuridiche e una difesa orale concernente una contestazione giudiziale il cui tema deve essere ricevuto dal candidato almeno 24 ore prima.

5) Società tra avvocati e preventivo obbligatorio
Il decreto sulla possibilità per gli avvocati di formare una società mira a cancellare il limite della partecipazione dell’avvocato a una sola associazione. Inoltre i soci professionisti possono rivestire la carica di amministratori e almeno i 2/3 del diritto di voto e del capitale sociale dovrà essere detenuto da legali iscritti all’Albo.

Gli avvocati avranno poi l’obbligo di mettere il cliente al corrente dell’eventuale complessità dell’incarico e di indicargli, in forma scritta (e non solo su sua richiesta), il preventivo della prestazione, facendo distinzione tra oneri, spese e compensi.

6) Accesso ai fondi UE
Un’interessante novità introdotta dalla recente legge di stabilità è l’equiparazione dei professionisti alle piccole e medie imprese ai fini dell’accesso ai finanziamenti europei. Anche gli avvocati,quindi, avranno la possibilità di accedere ai piani POR e PON e, ai finanziamenti stanziati dal Fondo sociale europeo e dal Fondo europeo di sviluppo economico.

7) Compensazione dei crediti
A partire dal 2016 gli avvocati possono utilizzare i crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione per prestazioni rese in regime di gratuito patrocinio per ripagare, anche se solo in modo parziale, le spese dovute alle imposte, ai contributi e alle tasse.

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