Riforma politiche attive del lavoro: novità per disoccupati, giovani e donne in arrivo

Teresa Maddonni

09/09/2021

Nella riforma delle politiche attive del lavoro è centrale il nuovo strumento per l’occupabilità dei lavoratori che punta alla formazione. Novità per beneficiari di Naspi, Neet e donne svantaggiate.

Riforma politiche attive del lavoro: novità per disoccupati, giovani e donne in arrivo

La riforma delle politiche attive del lavoro porta con sé delle novità per disoccupati, donne, giovani, ma anche per over 55.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ieri ha incontrato ieri le parti sociali per discutere la bozza del progetto di riforma delle politiche attive del lavoro (si tratta ancora di slides), che si accompagna a quella degli ammortizzatori sociali, che il titolare di via Veneto ha preparato con il commissario di Anpal, Raffaele Tangorra.

Nella bozza della riforma delle politiche attive del lavoro, uno degli elementi centrali del PNRR, appare il GOL, Garanzia di occupabilità dei lavoratori, uno strumento dal valore di 4,9 miliardi.

Il GOL, che si rivolge a diversi beneficiari e si articola in 5 percorsi, si pone l’obiettivo di raggiungere entro il 2025 3 milioni di persone, come da accordi con l’Europa.

Tra le novità dell’incontro dell’8 settembre sulla riforma delle politiche attive del lavoro vi sarebbe la decisione di anticipare l’avvio del GOL.

Riforma politiche attive del lavoro: novità per disoccupati, giovani e donne con il GOL

Centrale nella riforma delle politiche attive del lavoro c’è il GOL, lo strumento che si rivolgerà, come incentivo all’occupabilità e alla formazione, alle seguenti categorie di lavoratori e nel dettaglio:

  • donne;
  • disoccupati di lunga durata;
  • persone con disabilità;
  • giovani under 30;
  • lavoratori over 55.

Per entrare ancora più nello specifico della riforma delle politiche attive, al GOL potranno accedere:

  • lavoratori in cassa integrazione;
  • disoccupati che prendono Naspi e DIS-COLL;
  • lavoratori fragili o vulnerabili tra cui troviamo appunto i Neet (giovani disoccupati che non hanno un lavoro, non studiano e non lo cercano), donne svantaggiate e over 55.
  • i working poor, vale a dire disoccupati senza un sostegno, quindi in condizioni di povertà.

L’attivazione dello strumento era inizialmente prevista per dicembre 2021, ma il ministro Orlando ha annunciato che si anticiperà all’autunno.

Come anticipa Il Sole 24 Ore, dei 3 milioni di beneficiari da raggiungere il 75% dovranno appartenere alle categorie appena elencate, mentre:

  • almeno 800mila dovranno essere coinvolti nella formazione;
  • 300mila nelle competenze digitali.

Al di là dei numeri è interessante vedere come la riforma delle politiche attive del lavoro attraverso il GOL si ponga l’obiettivo ambizioso di formare e reinserire nel mondo del lavoro moltissime persone.

Il GOL infatti si rivolge anche ai beneficiari del reddito di cittadinanza perché si vuole puntare a risolvere alcune problematiche della misura che riguardano proprio le politiche attive del lavoro. La riforma infatti è strettamente legata a quella del reddito di cittadinanza.

Riforma politiche attive del lavoro: come funziona il GOL

Nella riforma delle politiche attive del lavoro spazio al GOL dunque, ma come funziona? Saranno diversi i percorsi che terranno conto della tipologia di beneficiari:

  • reinserimento lavorativo per coloro che sono più facilmente occupabili;
  • aggiornamento con l’obiettivo di migliorare le competenze attraverso la formazione;
  • riqualificazione, con un percorso formativo più solido per chi risulta più difficilmente occupabile (almeno 300 ore di formazione);
  • lavoro e inclusione coinvolgendo la rete di servizi territoriali che spaziano da quelli educativi a quelli sanitari;
  • ricollocazione collettiva per le crisi aziendali.

Fondamentale per l’attivazione del GOL saranno i Centri per l’Impiego, ma si parla di cooperazione tra pubblico e privato.

Al momento si tratta di slides, quindi occorre accelerare e la riforma delle politiche attive del lavoro deve essere messa nero su bianco nel brevissimo tempo. Il passaggio finale sarà l’esame della Conferenza Stato-Regioni.

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