Rinnovo contratto statali, non solo militari: ecco a chi tocca adesso

Simone Micocci

9 Agosto 2021 - 11:14

Rinnovo del contratto: avanzano le trattative per il comparto Sanità. Previsto un aumento di stipendio vicino ai 90,00€, ma non è la sola novità.

Rinnovo contratto statali, non solo militari: ecco a chi tocca adesso

Per il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione si sta procedendo a rilento, anche se il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha assicurato che novità in merito ci saranno a breve visto che l’intenzione è di arrivare a un accordo entro la fine dell’anno.

Al momento i più avanti sembrano essere i comparti Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico, per i quali - nonostante alcune osservazioni fatte dai sindacati - si tenterà di arrivare a un accordo già al rientro dalla pausa estiva. Ma non è il solo poiché nei giorni scorsi c’è stato uno scatto per un altro comparto: la Sanità.

Per i veri eroi di questo periodo le cifre sono già note: ci sarà un aumento di stipendio, sicuramente inferiore a quello che è il ruolo di fondamentale importanza di una categoria che nel periodo del Covid ha dimostrato la propria imprescindibilità.

Rinnovo contratto statali: tocca alla Sanità

Lo scorso 5 agosto si è tenuto l’incontro tra l’Aran e le rappresentanze sindacali del comparto Sanità per l’avvio delle trattative per il rinnovo di contratto nel triennio 2019-2021. Sono state confermate le risorse a disposizione: a regime, quindi dal 1° gennaio 2021 e per gli anni successivi, vi è una dotazione di 1.015,77 milioni di euro.

Secondo quanto emerso dall’incontro, grazie a queste risorse potrà essere riconosciuto un incremento - che è medio e lordo - di 90 euro. Dopo forze armate, di polizia e vigili del fuoco, ai quali va detto - per onor di cronaca - spetterà un incremento di stipendio più alto in quanto si parla di oltre 110,00€, ecco dunque che vengono fatti passi avanti anche nel comparto Sanità, mentre in altri casi, come ad esempio per le funzioni centrali, sembra che la trattativa proceda più a rilento.

L’importanza di rinnovare al più presto il contratto nel comparto Sanità

Dal Ministero della Pubblica Amministrazione sembra sia arrivata l’indicazione di fare in fretta: il rinnovo del contratto, per l’area Sanità, dovrà arrivare il prima possibile, proprio per la volontà che arriva da Palazzo Vidoni di riconoscere l’impegno profuso dal settore durante l’emergenza pandemica.

E per una delle professioni più colpite, ossia quella infermieristica, ci sarà per questo motivo un ulteriore riconoscimento economico. Grazie al rinnovo del contratto, infatti, è prevista la distribuzione di 335 milioni di euro destinati al riconoscimento dell’indennità di specificità infermieristica, introdotta dalla legge 178/2020 per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze e delle specifiche attività svolte.

Sarà l’accordo per il nuovo contratto a definire i criteri per l’assegnazione di questo ulteriore emolumento che dovrebbe contribuire ad aumentare lo stipendio oltre la soglia dei 90,00€ suddetti per il personale appartenente all’area infermieristica.

Rinnovo del contratto Sanità: i punti su cui si discute

Fa sorridere il fatto che durante pandemia gli appartenenti all’area Sanità, che non hanno mai fatto mancare il loro apporto alla causa, con turni stressanti di oltre 10 ore e pochissime pause (il tutto con l’alto rischio di essere contagiati), abbiano lavorato con un contratto scaduto.

Il contratto per il comparto Sanità, come per tutti gli altri comparti della Pubblica Amministrazione, è scaduto infatti il 31 dicembre 2018. Serve fare in fretta per non arrivare oltre la data del 31 dicembre di quest’anno, anche perché il nuovo contratto che verrà firmato in questi mesi scadrà nuovamente il 1° gennaio prossimo (quando dovranno cominciare le discussioni per il triennio 2022-2024).

Intanto, oltre al capitolo finanziamenti, ci sono altri temi di cui discutere:

  • rivedere l’architettura degli incarichi andando a definire una struttura piramidale che tenga conto di tutte le professioni. Sarà necessario, dunque, individuare il livello d’incarichi più elevato, destinandolo alle posizioni che appunto richiedono il più alto grado di specializzazione. Nel farlo bisognerà tener conto anche delle recenti norme, come quella che ha potenziato la figura dell’infermiere di comunità (il cosiddetto infermiere di famiglia);
  • ripensare alle regole per la progressione di carriera, e dunque anche economica;
  • riorganizzazione delle varie indennità.

Questi gli aspetti centrali del nuovo accordo, per il quale ci attendiamo novità già nelle prossime settimane.

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