Il rischio di trombosi è più alto ammalandosi di Covid che sottoponendosi al vaccino. La teoria
Il rischio di trombosi è più alto con il Covid che con il vaccino. Una tesi che si sta diffondendo molto tra social e non solo nelle ultime ore, attraverso un grafico che mette a confronto gli episodi trombotici alle diverse malattie che possono innescarli, oltre a farmaci e abitudini quotidiane, come ad esempio l’essere fumatori.
Tra le voci viene sottolineata soprattutto una particolare statistica: il rischio di trombosi dopo il vaccino AstraZeneca equivale a una percentuale dello 0,0004%, mentre dopo aver contratto il Covid balza al 16,5%.
Numeri che puntano a placare preoccupazioni e polemiche innescate dagli 86 casi verificatisi a seguito di somministrazioni del vaccino AstraZeneca, seguite poi da nuovi episodi legati invece al vaccino Johnson & Johnson.
This graphic from Dr Maria Leonor Ramos (Spain) appears to put into context the percentage of blood clot eventualities in the #AstraZeneca #CovidVaccine compared to other eventualities, including contracting #COVID19 itself. 1/ pic.twitter.com/YmASqNHXx2
— Renal Patient Led Advisory Network - North West (@RPLANNW) April 12, 2021
Rischio di trombosi più alto con Covid che con il vaccino
Di fatto una simile teoria segue in parte il contenuto di un articolo comparso appena qualche ora fa sulla CNBC, che riporta le dichiarazioni del ricercatore, allergologo ed immunologo statunitense Purvi Parikh.
Quest’ultimo ha infatti sottolineato - con riferimento particolare al vaccino Johnson & Johnson, il cui principio basato su adenovirus è molto simile ad AstraZeneca - come il rischio di coaguli di sangue sia di gran lunga più frequente per chi è affetto da Covid-19.
Parikh, allergologo e immunologo con sede a New York, ha lavorato come ricercatore per altri studi sui vaccini covid, tra cui quello targato Pfizer.
Con riferimento alla raccomandazione della FDA di sospendere temporaneamente l’uso del vaccino J&J, Parikh non si è detto contrario, ha anzi sottolineato come la decisione dimostri che il sistema funziona.
Eppure, è stato molto chiaro nel parlare di numeri e statistiche relative agli episodi trombotici, molto più frequenti in chi ha contratto il coronavirus che in chi si è sottoposto al vaccino:
“È molto più probabile che una trombosi sia innescata dalla Covid-19, colpendo circa 1 persona su 20 ricoverata in ospedale e 1 su 100 che si sta curando a casa. Io per ora non starei attento a nessuna di queste teorie complottiste e improntate a diffondere panico”.
Per ora circa 7 milioni di persone hanno ricevuto il vaccino J&J, e non ci sono altri casi noti oltre ai sei segnalati dai sanitari federali. Mentre si attestano ad 86 i casi di trombosi che potrebbero avere un collegamento ad AstraZeneca, 19 dei quali mortali.
Il vaccino J&J - come AstraZeneca - si basa su un adenovirus, che mira a inserire proteine del coronavirus nelle cellule e innescare così una risposta immunitaria.
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