I risultati del sondaggio dove Money.it ha chiesto ai propri lettori se, visti i tanti fronti caldi come il Medio Oriente, la Libia e la Corea del Nord, ci sia il concreto rischio a breve dello scoppio di una Terza Guerra Mondiale: per il 47% non ci sarebbero al momento i presupposti per lo scoppio di un conflitto di queste dimensioni.
I risultati del sondaggio se ci sono rischi nell’immediato dello scoppio di una Terza Guerra Mondiale: per la maggioranza dei partecipanti all’indagine al momento un conflitto di vaste dimensioni non sarebbe all’orizzonte, ma è alta anche la percentuale invece di chi teme che a breve possano precipitare gli eventi.
Sondaggio: può scoppiare una Terza Guerra Mondiale?
- Sì - 36,7%
- No - 47,1%
- Non so - 16,2%
Questo è stato il sondaggio proposto da Money.it ai propri lettori vista la pericolosa escalation militare in Medio Oriente, che vede coinvolti Stati Uniti e Iran, senza dimenticare la guerra civile in Libia dove stanno intervenendo anche eserciti stranieri e le puntuali minacce di Kim Jong-un con la Corea del Nord che potrebbe riprendere i suoi test nucleari.
L’uccisione di Qassem Soleimani a Baghdad a opera di un drone americano ha riacceso la miccia nella polveriera del Medio Oriente, con i Pasdaran iraniani che hanno risposto all’attentato lanciando dei razzi contro due basi americane di stanza in Iraq, compresa anche quella di Erbil dove sono presenti i militari italiani.
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Negli ultimi giorni sia da Washington che da Teheran sono arrivati dichiarazioni più diplomatiche rispetto a quelle bellicose dei giorni scorsi, ma il sentore è che possa bastare un nulla per far precipitare gli eventi.
Nonostante il minore clamore mediatico la situazione in Libia è altrettanto delicata, con le milizie della tripolitania e della cirenaica che ormai si affrontano città per città con Russia e Turchia pronti all’invio di propri uomini.
Con Kim Jong-un che ha ripreso a minacciare nuovi test nucleari visto che le sanzioni contro la Corea del Nord non sono state ancora tolte, l’intento di questo sondaggio, che ricordiamo non ha valore scientifico ma solamente indicativo non essendo stato realizzato a campione, è stato quello di capire se secondo i nostri lettori c’è il rischio che a breve possa scoppiare una Terza Guerra Mondiale.
Un sondaggio su una possibile Terza Guerra Mondiale
Da tempo i politologi di tutto il mondo si interrogano sulla possibilità che possa scoppiare una sorta di Terza Guerra Mondiale, più volte evocata durante gli anni della Guerra Fredda ma poi, fortunatamente, mai divenuta realtà.
Chi teme un nuovo conflitto su larga scala è convinto che, come avvenuto nel secolo scorso, una grande guerra sia inevitabile quando si è di fronte a profonde crisi economiche globali come quella in atto.
C’è poi tutta la questione dello sfruttamento delle risorse, tanto che i luoghi dove è massima la tensione (compresi quelli delle crisi politiche in Sudamerica come Venezuela e Bolivia) sono anche quelli dove sono presenti le maggiori ricchezze nel sottosuolo.
I blocchi contrapposti alla fine sono sempre quelli: gli Stati Uniti e la NATO da una parte, con il tandem Russia-Cina e i loro paesi alleati come l’Iran o la Corea del Nord dall’altra. Da questo punto di vista, in una posizione quasi mediana c’è la Turchia di Erdogan particolarmente attiva sul fronte militare come si è visto con la guerra lampo nel Nord della Siria.
Fin dal secondo dopoguerra paradossalmente sono state le armi nucleari a evitare uno scontro aperto tra Usa e Russia, un po’ come succede anche tra India e Pakistan, visti gli esiti catastrofici che avrebbe un conflitto di questa portata.
Un discorso questo che è stato ripetuto anche di recente con la Corea del Nord, con Kim Jong-un adesso molto indispettito dal fatto che, contrariamente da quanto promesso da Donald Trump durante i loro due incontri, ancora non sono state tolte le durissime sanzioni che stanno colpendo Pyongyang.
In Libia invece si sta ripetendo un po’ quello che è successo in Siria: due schieramenti che si fronteggiano in una guerra civile, con le varie potenze internazionali che sostengono l’una o l’altra parte per potere sfruttare poi le ingenti risorse del paese mediterraneo in base a chi risulterà vincitore.
Le recenti tensioni tra Iran e Stati Uniti, anche qui fortunatamente, sembrerebbero essere utili al momento soprattutto per le rispettive campagne elettorali visto che in questo 2020 si apriranno le urne nei due paesi rispettivamente il 20 febbraio e il 3 novembre.
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Tra le varie situazioni critiche quella che al momento spaventa di più è comunque senza dubbio quella del Medio Oriente, vista la massiccia presenza militare in loco con anche l’Italia che in Iraq ha circa 600 soldati.
Stando al sondaggio, per i lettori di Money.it al momento non ci sarebbero comunque i presupposti per lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale, anche se la percentuale del 36,7% di chi teme invece una escalation militare ci fa capire come sia alto il timore di un evento bellico globale.
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