Riunione FOMC: il rialzo dei tassi Fed a settembre sarà confermato?

Flavia Provenzani

28 Luglio 2015 - 12:51

Cresce l’attesa per le dichiarazione della Federal Reserve post-riunione del FOMC. Verrà confermato un rialzo dei tassi a settembre nonostante Grecia e Cina?

Riunione FOMC: il rialzo dei tassi Fed a settembre sarà confermato?

Cresce l’attesa per le dichiarazioni successive alla riunione del FOMC, organo decisionale di politica monetaria della Federal Reserve, nonostante le possibilità che la la banca centrale abbia deciso di rialzare i tassi di interesse a luglio siano pari a zero.

E’ la riunione di settembre l’evento che tutti gli operatori del mercato attendono con maggior frenesia, poiché il consensus generale individua a fine estate l’arrivo del rialzo dei tassi di interesse.

Ma la riunione di luglio ha la sua importanza: i membri del FOMC mostreranno segnali forti circa il possibile aumento dei tassi di interesse a settembre.

«La riunione di luglio sarà molto probabilmente il 53esimo incontro consecutivo in in cui la Fed non apporterà alcun cambiamento ai tassi di interesse. E potrà essere anche l’ultima, se la Fed si deciderà ad effettuare un primo rialzo dei tassi di interesse a settembre»,

ha detto David Kelly della JPMorgan Funds.

Investitori, analisti ed economisti saranno tutti alla ricerca di indizi utili da parte dei membri del FOMC riguardo i recenti sviluppi economici interni e internazionali, in particolare la crisi del debito greco, il selloff del mercato azionario cinese e il rallentamento del mercato del lavoro statunitense.

Sia la crisi del debito in Grecia che il mercato azionario cinese si erano stabilizzati all’inizio di luglio, eventi che minacciavano l’istituzione statunitense e avrebbero potuto convincere la Federal Reserve ad aspettare ancora molto prima di rialzare i tassi.

Il Fondo Monetario Internazionale ha effettuato un appello pubblico all’inizio alla Fed all’inizio dell’estate affinché aspetti fino al 2016 per aumentare i tassi, in modo tale da rendere gli effetti a catena sugli oneri finanziari più facilmente assorbibili a livello mondiale.

Ora cheil mercato azionario cinese ha ripreso la sua vertiginosa discesa, la politica monetaria statunitense potrebbe essere a rischio stallo.

La Fed ha riferito da tempo che non alzeerà i tassi di interesse finché l’occupazione non sarà in piena ripresa, con un range sul tasso di disoccupazione tra il 5,2% e il 5,6%, e finché i prezzi non si saranno stabilizzati, con un tasso di inflazione annuo al 2%.

Attualmente, il tasso di disoccupazione è pari al 5,3%, ma l’inflazione è rimasta ostinatamente debole - in bilico da mesi a circa la metà del target della Fed al 2% - a causa della stagnazione della crescita dei salari.

Ma il tasso di disoccupazione in calo, insieme ad una lenta ripresa del mercato del lavoro, fa prevedere agli economisti della Federal Reserve che il rialzo sui salari potrà spingere al rialzo l’inflazione, riuscendo a raggiungere il target del 2% nel 2016.

Nonostante il mercato stia pesando gli effetti del sell-off sull’azionario cinese, è ancora opinione diffusa che la Fed annuncerà un aumento dei tassi di interesse nel mese di settembre.

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