La riunione della Federal Reserve che si concluderà con la conferenza stampa di Powell il 15 dicembre è più attesa che mai. Cosa aspettarsi sul tapering? E fin dove si spingerà la linea da falco?
Cosa aspettarsi dalla riunione Fed dei giorni 14-15 dicembre e quali parole pronuncerà Powell nell’attesissima conferenza stampa di stasera?
Sono questi i quesiti che da giorni si rincorrono tra investitori e analisti. Dopo il balzo dell’inflazione USA al 6,8% l’avvio del tapering del’acquisto di debito appare ormai scontato.
L’interesse è tutto rivolto anche alle tempistiche per il rialzo del tassi, considerato probabile già nel 2022. Cosa prevedono gli analisti?
Un’analisi delle possibili decisioni della riunione Fed di dicembre e le aspettative sul discorso di Powell nella conferenza stampa del 15 dicembre.
Riunione Fed 15 dicembre: cosa sta per accadere?
La riunione del FOMC del 3 novembre ha visto la Federal Reserve annunciare che gli acquisti di asset sarebbero stati ridotti di $15 miliardi a novembre e di ulteriori $ 15 miliardi a dicembre, con la possibilità di cessare il programma entro maggio 2022.
Tuttavia, i responsabili hanno anche affermato che avrebbero potuto adeguare la velocità nel nuovo anno “se giustificato dai cambiamenti nelle prospettive economiche”.
Tale mutamento pare si stia palesando. Con le famiglie, le imprese, i politici e praticamente tutti i presidenti della Fed regionale che sembrano sempre più preoccupati per l’inflazione, Jerome Powell ha segnalato che anche lui pensa che sia necessaria una “normalizzazione” politica monetaria più rapida poiché l’IPC si avvicina al 7%.
Nonostante l’incertezza presentata dall’emergere della variante Omicron, l’incontro del 14-15 dicembre dovrebbe vedere la Fed annunciare un’accelerazione del tapering del QE, con una riduzione di $30 miliardi di acquisti per gennaio (a $ 60 miliardi di acquisti) e un’ulteriore diminuzione di 30 miliardi di dollari a febbraio.
Ciò significherebbe che la banca centrale concluderà il programma entro l’inizio di marzo.
Il contesto nel quale si trova ora la Fed vede una crescita comunque forte, un livello dignitoso per quanto riguarda i posti di lavoro e pressioni inflazionistiche elevate.
L’emergere della variante Omicron è motivo di preoccupazione, ma ancora non sono quantificabili le ripercussioni sulla crescita e probabilmente non sarà motivo di grandi cambiamenti di previsione economica presso la Fed.
Le previsioni sul rialzo dei tassi
C’è grande trepidazione per l’aggiornamento del dot plot.
L’Economic Outlook 2022 di ING suggerisce che, se non fosse stato per l’emergere della variante Omicron, si sarebbe passati da due rialzi dei tassi a tre per il 2022.
Finora, le prove suggeriscono che il nuovo ceppo non farà deragliare la ripresa globale, ma c’è ancora incertezza. Tuttavia, la chiamata a tre aumenti sembra sempre più probabile.
Secondo il sondaggio di Bloomberg Economics, “i responsabili politici dovrebbero prevedere due aumenti dei tassi nel 2022, tre mosse nel 2023 e altre due nel 2024, con tassi che raggiungeranno l’1,9% quell’anno. Ciò rappresenta un percorso dei tassi leggermente più ripido rispetto a quanto previsto dal FOMC a settembre. La traiettoria corrisponde alle previsioni degli economisti, che vedono i tassi raggiungere il 2% nel 2024.”
Rick Rieder, chief investment officer di BlackRock ha sottolineato:
“La forte crescita economica, la ripresa del mercato del lavoro e l’inflazione elevata hanno chiaramente spostato la Fed verso un’accelerazione dell’attenzione sul cambiamento della politica e in particolare sull’ottenimento dell’allentamento quantitativo. Questo cambiamento è atteso da tempo e chiaramente fornirà anche alla Fed l’opzionalità tanto necessaria per spostare i tassi di interesse più in alto...”
Secondo l’analisi di Bloomberg Economics, gli economisti si aspettano che la Fed mantenga il linguaggio secondo cui non prevede di aumentare i tassi di interesse fino a quando gli Stati Uniti non raggiungeranno la massima occupazione e l’inflazione raggiungerà il 2% ed è sulla buona strada per superare il 2% per qualche tempo.
Probabilmente il FOMC, nelle previsioni degli esperti ascoltati da Bloomberg, con le parole di Powell abbandonerà la frase secondo cui l’inflazione riflette in gran parte fattori transitori, dopo che il governatore ha detto al Congresso che è ora di ritirare tale valutazione.
Interessante la visione di Diane Swonk, capo economista di Grant Thornton LLP, a testimonianza di un vertice clou:
“La previsione mostrerà un aumento dell’inflazione, un calo della disoccupazione e un massiccio spostamento degli aumenti dei tassi al 2022. Questo segnalerà per la prima volta dagli anni ’80 che la Fed in realtà ammette che sta inseguendo invece di prevenire l’inflazione. Questa è una grande rottura rispetto al passato.”
Riunione Fed: cambiano le stime economiche?
Secondo l’analisi di ING, potrebbe esserci anche cambiamenti sulle previsioni economiche della Fed.
La crescita è rivista leggermente al ribasso per il 2021 sull’impatto dell’ondata Delta terzo trimestre e su una certa cautela relativa a Omicron. L’inflazione sarà rivista al rialzo, dato il consistente overshoot causato dai colli di bottiglia della produzione e dalla carenza di manodopera in un contesto di domanda crescente. Anche il tasso di disoccupazione dovrebbe essere ridotto.
Bloomberg ha suggerito che la Fed potrebbe vedere il persistere dei prezzi in aumento, alzando le sue previsioni per l’inflazione complessiva del 2022 al 2,5%, secondo il sondaggio.
Si prevede inoltre che i responsabili politici mostreranno che la disoccupazione scenderà al 3,7% alla fine del 2022, il che sarebbe inferiore alle loro previsioni a lungo termine del 4%.
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