Riunione Fed 3 novembre, le previsioni: è l’ora del tapering?

Violetta Silvestri

3 Novembre 2021 - 09:15

Si accendono i riflettori sulla Federal Reserve, che al termine dell’incontro del 3 novembre svelerà se davvero è giunto il momento di un tapering sull’acquisto del debito. Cosa aspettarsi?

Riunione Fed 3 novembre, le previsioni: è l’ora del tapering?

Riunione Fed di novembre sotto osservazione: oggi, 3 novembre si conclude il vertice molto atteso da investitori e politici per l’impatto che potrà avere sulla prima economia mondiale e non solo.

In questa riunione non verranno pubblicate previsioni economiche e tariffarie trimestrali, ma la conferenza stampa di Powell si preannuncia cruciale: il governatore darà indicazioni sul rialzo dei tassi e, quindi, sulle stime riguardo l’inflazione in aumento?

Mentre appare più probabile l’annuncio di una riduzione degli acquisti di debito da parte della banca centrale, dubbi restano sull’incremento dei tassi per contrastare i prezzi sempre più alti.

Di seguito, le previsioni sulla riunione Fed in conclusione oggi, 3 novembre.

Riunione Fed 3 novembre: cosa aspettarsi sul tapering?

La Federal Reserve dovrebbe annunciare stasera, 3 novembre, che inizierà a chiudere il suo programma di acquisto di obbligazioni da 120 miliardi di dollari mensili, come parte di una normalizzazione della politica monetaria.

Una strategia, quest’ultima, ormai data per certa dalla maggior parte degli analisti. Sia un sondaggio Bloomberg che uno Cnbc danno per vincente la mossa restrittiva della banca centrale.

L’idea dominante è che inizierà il tapering a novembre e lo concluderà entro la metà del 2022, frenando l’attuale ritmo di acquisto mensile di $120 miliardi, riducendo i Treasury di 10 miliardi di dollari al mese e i titoli garantiti da ipoteca di 5 miliardi di dollari.

I membri del FOMC e altri funzionari della Fed portano avanti da mesi un ampio dibattito sul momento appropriato per iniziare a ridurre il programma di acquisto di asset straordinario. Lo schema è stato messo in atto lo scorso anno per affrontare le condizioni commerciali disfunzionali nel mercato dei titoli di Stato statunitensi e per sostenere l’economia di fronte a una delle più forti contrazioni della storia.

Il punto cruciale è se Powell riuscirà ancora a svincolare l’inizio del tapering dal rialzo dei tassi ufficiali. Questa visione è ora messa in discussione e gli investitori si concentrano in scommesse che la Fed sarà costretta a muoversi rapidamente, subito dopo che i suoi acquisti di asset cesseranno, di fronte a un’inflazione eccessivamente elevata.

Quale messaggio dalla Fed sull’inflazione e sui tassi?

Al termine della riunione Fed del 3 novembre i trader saranno all’ascolto di Powell su quello che è ormai il tormentone finanziario: l’inflazione. Cosa dirà a tal proposito il governatore?

Già la BCE ha mandato in tilt il mercato obbligazionario dopo aver ripetuto, senza convincere davvero i mercati, che i prezzi in aumento sono transitori.

La preoccupazione per l’inflazione è il rischio n.1 per l’economia USA, secondo gli intervistati da Cnbc, eclissando il Covid.

Le previsioni per l’indice dei prezzi al consumo nel 2021 sono aumentate per la settima indagine consecutiva, attestandosi ora al 4,8% anno su anno, rispetto al 4,4% di settembre.

Per il 2022, l’IPC dovrebbe crescere del 3,5%, rispetto al 3% del sondaggio di settembre, segno che si ritiene che l’inflazione si stia allontanando ulteriormente dall’obiettivo del 2% della Fed.

Mentre il 64% degli esperti di Cnbc continua a dire che il recente aumento dell’inflazione è temporaneo, molti continuano a suonare i campanelli d’allarme. In effetti, il 40% vuole che la Fed affronti il ​​problema con un rialzo dei tassi ora. Solo il 26% afferma che l’inflazione ha raggiunto il picco, con l’aspettativa che il tasso di aumento dei prezzi continuerà a salire fino a gennaio.

Secondo alcuni analisti, anche se la politica dei tassi di interesse non sarà ancora modificata, probabilmente Powell cercherà di cambiare tono sull’inflazione, abbandonando il termine transitorio o ammettendo che la salita dei prezzi, con colli di bottiglia ancora in atto, durerà più a lungo.

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