Istat e Ocse mettono in guardia il Movimento 5 Stelle sui costi del salario minimo. Per Di Maio la legge viaggia insieme alla flat tax
Il Movimento 5 Stelle spinge sul salario minimo, la misura economica con cui intende tornare in alto nei sondaggi e, afferma Luigi Di Maio, “restituire dignità a milioni di lavoratori sottopagati”. Ma la nuova proposta ha già impegnato il vicepremier in una serie di duelli, prima con Confindustria, e oggi anche con l’Ocse. Silente in questi giorni la Lega, che sarebbe disposta ad accettare il salario minimo in cambio di un più deciso appoggio del M5S alla flat tax.
Ma Matteo Salvini lancia comunque un avvertimento agli alleati per bocca del presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, portato dal Carroccio, che stima “un incremento del monte salari di 3,2 miliardi”.
Istat e Ocse frenano su salario minimo
In audizione alla Camera sul disegno di legge del M5S, Istat e Ocse hanno più o meno ribadito quanto già detto mesi fa al Senato, e cioè che un salario orario minimo da 9 euro lordi sarebbe “il più elevato tra i Paesi Ocse”. Per le imprese, secondo i due istituti, ci sarebbe “un aggravio di costo pari a circa 4,3 miliardi complessivi”, che si ribalterebbe sui prezzi con una compressione dell’1,2% del margine operativo lordo.
Blangiardo stima che le persone coinvolte sarebbero 2,9 milioni, per “un incremento medio annuo di 1000-1073 € pro-capite”. Ciò comporterebbe, dunque, l’incremento complessivo dei salari per 3,2 miliardi di euro. Ma l’attacco non finisce qui. L’Istat stima notevole impatto anche sulla pubblica amministrazione, con incrementi nei costi di beni e servizi per €472 milioni e di beni intermedi per €226 milioni.
Salario minimo e flat tax misure parallele
A queste difficoltà il ministro Di Maio intende ovviare con l’approvazione della flat tax, fortemente voluta dalla Lega, e dunque ammorbidire il cuneo fiscale. In serata, alla riunione con gli altri ministri pentastellati a Palazzo Chigi, Di Maio ha detto che “la flat tax si farà e sarà rivolta al ceto medio”. Sul tema fiscale, ha detto il capo politico dei 5 Stelle, si andrà “avanti come un treno”, ma non per le imprese.
Non è un caso che proprio con Confindustria si sia delineato lo scontro più agguerrito. Sul salario minimo è intervenuto ieri anche il presidente Vincenzo Boccia, il quale ha affermato che con questa misura “il Paese non cresce”.
Simile è il parere di Andrea Garnero, economista Ocse, secondo cui quella di 9 euro è una cifra “molto elevata”. Ma per Garnero il salario minimo “non è la soluzione alla questione salariale italiana”, ed è “solo mediamente efficace contro la povertà anche lavorativa”. È stata definita “più legittima e condivisibile” invece l’estensione dei contratti collettivi, con maggiori garanzie sul loro rispetto.
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